L’emergenza idrica che ha da pochi giorni lasciato Messina ha travolto l’amministrazione comunale, finita tra i banchi degli imputati per il “particolare” modus operandi con il quale ha gestito l’intera vicenda. Adesso, a rubinetti ormai zampillanti d’acqua, Palazzo Zanca prova a discolparsi e lo fa attraverso una nota dell’assessore ai Lavori Pubblici Sergio De Cola.
De Cola riparte dall’inizio, attraverso una vera e propria cronistoria che vi proponiamo di seguito.
24/ottobre Sabato – alle 8, 20 un movimento franoso rompe la conduttura dell’acquedotto del Fiumefreddo. Amam si reca sul posto con immediatezza ma il sindaco di Calatabiano con ordinanza impedisce l’accesso ai luoghi fino a lunedì successivo, di questo il presidente di Amam informa la prefettura nel pomeriggio di sabato e il prefetto nelle comunicazioni dei giorni successici dà conferma di questa comunicazione. Il comune attiva il COC per la distribuzione di acqua con le proprie autobotti e istituisce due punti fissi di distribuzione all’autoparco e al Gasometro.
26/ottobre lunedì – Finalmente si può accedere ai luoghi e operai e tecnici di AMAM intervengono, tracciano una pista sulla collina per arrivare sul luogo e iniziano a lavorare per riparare la conduttura. Alle 15 la Prefettura convoca un tavolo tecnico per fare un punto della situazione (io sono presente per il comune) e emette un comunicato in cui esprime apprezzamento per l’operato dell’Amministrazione (comunicato stampa n. 48). Al tavolo è presente anche la protezione Civile regionale quindi la regione (oltre alle telefonate di Renato a Crocetta) è ufficialmente informata.
27/ottobre martedì – a fine pomeriggio viene conclusa la riparazione e riaperta l’acqua che arriva a Messina la mattina del mercoledì e va quindi in distribuzione. Guido Signorino ed io incontriamo Galatà , che ci dice della sua bravura e competenza ci dice che lui ha fatto tutto l’acquedotto. Ma allora la responsabilità di questo disastro di rete cittadina è sua o comunque in gran parte sua eppure nei giorni successivi i media gli danno spazio e pubblicano pagine di nessuna utilità per la situazione.
28/ottobre mercoledì – alle 16 AMAM mi informa che c’è stato un altro movimento franoso e la conduttura è nuovamente rotta, si convoca una riunione alle 17 per valutare la situazione, alle 17, 20 informo il viceprefetto che, visto il protrarsi del danno, il comune avrà difficoltà a gestire da solo la situazione del rifornimento idrico con le autobotti anche perché al momento non si sa per quanto si protrarrà. Viene chiesta verbalmente l’attivazione del CCS, tuttavia il viceprefetto dopo essersi consultata con il prefetto comunica sempre verbalmente che non ritengono ci siano le condizioni per convocare il CCS, alle 18 circa il gabinetto del sindaco invia una PEC con la richiesta di convocazione urgente di un tavolo. In Amam si lavora all’ipotesi bypass.
29/ottobre giovedì –alle 10 viene convocato il tavolo, a seguito della richiesta del giorno precedente, Io partecipo fino alle 12,30 poi vado a Calatabiano e resto li fino a tarda sera, aggiornando la prefettura ogni 2 ore circa. Il tavolo conferma che è il Comune che continua a gestire la distribuzione con le autobotti che ancora sono solo quelle del comune più le tre della forestale più 1 dei VVFF. Al tavolo viene richiesto dal vicesindaco al viceprefetto, di poter presentare la richiesta dello stato di emergenza ma la richiesta non viene accolta.
30/ottobre venerdì – alle 9,30 si riapre l’acqua dal Fiumefreddo, arriverà in città in pomeriggio e andrà in distribuzione nella notte.
Dal 30/ottobre al 2/novembre l’acquedotto funziona e la città torna lentamente alla normalità tuttavia ci sono giorni di fortissima pioggia (100 mm in 48 ore, due codici rossi) che sicuramente peggioreranno le condizioni della frana.
4/novembre – nelle prime ore della mattina i presidi lasciati da AMAM sono costretti a chiudere nuovamente l’erogazione del Fiumefreddo perché a causa di un forte movimento della frana si è nuovamente avuta una rottura nella conduttura. Mi reco sui luoghi, la situazione è davvero brutta ci sono colate di fango in movimento e si sono evidenziate numerose nuove lesioni nel pendio, anche il tracciato fatto per poter far salire i mezzi d’opera presenta delle fratture. Siamo costretti ad andare via per evitare danni a persone e cose.
5/novembre – vengono effettuati numerosi sopraluoghi ed accertamenti anche dal Dip Nazionale della Protezione civile e finalmente sembra che qualcuno capisca la gravità della situazione della frana, che oltre a danneggiare la tubazione del Fiumefreddo incombe in modo pericolosissimo sull’abitato di Calatabiano. AMAM inizia a redigere il progetto per la realizzazione di un bypass della frana con tubi flessibili e ne parla al tavolo tecnico in prefettura.
6/novembre – io vado a Roma al MIT. Al rientro vado in prefettura e resto fino alle 22,30 e si parla del progetto del bypass che è ancora in fase di definizione ma che viene esposto con chiarezza a Curcio da tecnici e prof Universitari che lavorano con Amam. Al tavolo l’ing. Santoro dichiara che la soluzione illustrata è “la peggiore tra quelle possibili” ma non propone soluzioni alternative. I tecnici vanno via lavorano tutta la notte e il giorno dopo il progetto è pronto. Il Consiglio dei Ministri delibera l’emissione di una Ordinanza e stanzia 2 mln di €.
7/11 – alle 9 ad AMAM visioniamo l’esecutivo del bypass comprensivo anche di elaborati tecnico amministrativi (stima, capitolato, computo,…) , chiamo Foti alle 10 per dirgli che siamo pronti per illustrare il progetto nei dettagli e alle 16 ci vediamo. I loro esperti apprezzano il lavoro, approvano per la parte idraulica e rinviano a domani 8/11 per una valutazione geotecnica dopo aver visto la frana. Sulla base della delibera del CdM, il dipartimento nazionale della protezione civile emette OCDPC 295 in cui si legge (art. 1 ) “Il commissario delegato … definisce gli interventi da realizzare … a valere sulle risorse finanaziarie … “ e tra questi al punto b) del comma 3 dell’art. 1 “ ripristino, anche in termini di somma urgenza, della funzionalità dell’Acquedotto del Fiumefreddo…”. E’ sicuramente una buona notizia, Comune ed Amam possono spingere al massimo per accelerare i lavori di rispristino; tra l’altro anche se ancora non è di dominio pubblico è stato scelto di far partire comunque il tubo dalla Germania (è partito il 6 sera e arriverà lunedì 9) per tentare di limitare al massimo il disagio in città.
8/novembre – in pomeriggio si riunisce il tavolo con tutti gli esperti convocati dal Dip nazionale della protezione civile (geologi, idraulici, geotecnici, Università di Firenze, CNR,…) che hanno fatto sopraluoghi e anche sorvoli in elicottero della zona. Dopo una lunghissima discussione si approva il progetto proposto da Amam e il commissario Foti chiede di attivarsi per la sua rapida realizzazione. Il progetto è esattamente quello già presentato in prefettura la sera del 6/11 .
9 e 10/novembre –A Calatabiano si attivano le lavorazioni necessarie per preparare gli innesti del bypass a monte e a valle della frana, mentre in officina si preparano i pezzi necessari per il collegamento del supertubo con la conduttura e viene tracciata e delimitata la pista dove poggiare le nuove condutture. Vengono posizionate le strumentazioni per monitorare la frana ma nessun intervento è ancora avviato da parte della PC per la sistemazione della frana perché la società che ha vinto l’appalto non ha accettato (fino a mercoledì) la consegna dei lavori. Girano delle voci infondate in merito ad una sospensione dei lavori mai intervenuta ma, purtroppo per Messina, la notizia raggiunge anche i TG nazionali . Nel pomeriggio si chiede al Genio militare che si era offerto di realizzare la parte logistica del lavoro (piste, piazzole,…), di tracciare la pista per poter portare la bobina del tubo in quota, visionano il lavoro e dicono che hanno bisogno di 15 gg. (esiste una mail scambiata con l’ing. Bonetti in merito).
12/novembre – Alle 7 di mattina una ruspa che lavora con i cantieri di Amam, inizia a tracciare la pista per cui si era chiesto aiuto al Genio Militare, alle 11 (4 ore dopo) completa il lavoro e arriva in quota dove verrà realizzato l’attacco a valle del tubo) tutte le lavorazioni sono ultimate e si iniziano a montare i raccordi, la bobina con il supertubo viene portata in quota per essere posizionata. La PC fa salire il coordinatore per la sicurezza per i cantieri ma ancora nessuna lavorazione per l’avvio della messa in sicurezza della frana è avviata. C’è un momento di nervosismo con la ditta Benassi che non è abituata alle lentezze dei lavori pubblici e ancora non ha firmato il contratto. La dott.ssa Titti Postiglione fa i complimenti a Nina Santisi per come ha gestito la parte sociale.
13/novembre Si effettuano i controlli sulle saldature, si montano i raccordi e si stendono i tubi, si montano le flange si eseguono tutte le piccole sistemazioni per avviare l’erogazione. Si lavora tutta la notte. Il commissario Foti dice alla RTP che Amam dovrà pagare i lavori!! Su questo andrà fatta chiarezza, l’ordinanza (295) al primo punto recita “approvvigionamento idrico della città di Messina” al secondo “ ripristino anche in termini di somma urgenza, della funzionalità dell’acquedotto del Fiumefreddo”
14/novembre alle 8 viene messo in pressione il primo tubo che riempirà la condotta fino a Messina mentre nelle ore successive verranno innestati gli altri due tubi che porteranno fino a 750 l/sec l’erogazione. In mattinata, finalmente, hanno iniziato a tracciare le piste che consentiranno l’avvio dei lavori di sistemazione della frana. Insieme con il vicesindaco incontriamo l’ing. Curcio e affrontiamo il problema soldi. Ci dice che è stata emessa una seconda ordinanza (la 297 del 13/11/2015) che noi non conosciamo, che chiarisce questi aspetti. L’ordinanza non è neanche sul sito, e non ne è stata data notizia, apprendiamo che è stata firmata la sera del 13/11 quando cioè i lavori erano finiti! La nuova ordinanza emenda la precedente e elimina, dopo che i lavori sono finiti, la possibilità di finanziare la realizzazione del bypass. Ci confrontiamo con i nostri legali, dopo una prima lettura dei documenti ci dicono che la 297 sembra illegittima.
In tutti questi giorni il COC “capitanato” dall’Assessore Pino e con la collaborazione importante e fondamentale delle circoscrizioni e dei volontari ha seguito la distribuzione dell’acqua con autobotti ed è riuscito a rispondere alla quasi totalità delle richieste alleviando in modo fondamentale il fortissimo disagio che si è vissuto in città, dimostrando, ancora una volta, che lavorare insieme alla risoluzione dei problemi è il metodo di lavoro da adottare sempre.
Questo diario, almeno per la sua parte più viva, finisce oggi 15/11/2015 anche se ancora molto si discuterà anche sulla strana ordinanza 297, sugli episodi avvenuti in queste due settimane e sul perché si sia potuta generare una situazione come quella che purtroppo abbiamo vissuto.
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