«Astruse e fuorvianti dichiarazioni prive di fondamento»: così il presidente del Consiglio Comunale, Claudio Cardile, replica alle accuse mosse dalla sindacalista Fiadel Clara Crocè, in merito alla mancata approvazione del Bilancio di previsione e del contratto di servizio di Messina Social City. Da questi due documenti, scrive l’organizzazione sindacale in una nota, dipenderebbe il futuro dei lavoratori della Partecipata. Cardile però sottolinea: «Per il contratto di servizio non esiste ancora agli atti alcuna proposta di delibera, mentre per il bilancio mancano ancora diversi pareri».
Pubblichiamo, di seguito la replica del presidente Claudio Cardile alle accuse della sindacalista Clara Crocè.
«Ed ecco – scrive Cardile – che al fine di evitare gratuite e politicizzate critiche al Consiglio Comunale questa presidenza ha il dovere ancora una volta di chiarire alcuni aspetti riguardanti il Bilancio di Previsione 2022 e la modifica del contratto di sevizio della Messina Social City in merito ad alcune astruse e fuorvianti dichiarazioni assolutamente prive di fondamento.
Per quanto riguarda il contratto di servizio tanto decantato dalla volutamente disinformata sindacalista, chiarisco che alla presidenza del Consiglio non esiste ancora agli atti alcuna proposta di delibera! Per quanto concerne invece il Bilancio di Previsione 2022, di fatto ancora nella giornata di ieri mancavano diversi pareri ad alcuni emendamenti, peraltro sollecitati dal sottoscritto a da diversi consiglieri comunali a cui sta certamente a cuore definire ed approvare le delibere più importanti per la città e per il mantenimento dei servizi prima di chiudere questo mandato secondo i tempi dettati dalla legge e non dai tempi di un ex sindaco che invece ha preferito chiuderlo anzitempo per le sue ambizioni personali.
Pertanto, nel respingere ancora una volta al mittente accuse strumentali che ancora una volta seminano ansie e preoccupazione ai lavoratori usati in questo caso solo per ottenere beceri consensi elettorali, ribadisco e confermo che ad oggi il Consiglio Comunale certamente non è nelle condizioni di esitare una delibera che agli atti non esiste, così come non può neppure esitare il Bilancio perché incompleto dei pareri agli emendamenti. L’accaldata sindacalista – conclude Cardile, quindi, trovi altri modi o spunti per spostare il consenso sul suo fronte politico che l’ha certamente spinta a pronunciarsi per fare l’ennesima magra figura, perché ancora una volta gli atti e i fatti evidentemente la smentiscono».
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