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Messina Social City, Crocè (Fiadel): «Nelle mani del Consiglio il futuro di 800 lavoratori»

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Riflettori puntati sul Consiglio Comunale, la sindacalista Fiadel Clara Crocè accusa l’Aula per la mancata trattazione del contratto di servizio della Messina Social City e del Bilancio di Previsione: «Il futuro di 800 lavoratori ancora fermo nelle mani del Consiglio Comunale» scrive in una nota, a seguito della riunione di ieri con i vertici della società partecipata.

Il sindacato punta il dito contro il Consiglio Comunale per la mancata approvazione del contratto di servizio della Messina Social City e del bilancio di previsione: «La Fiadel – scrive l’organizzazione – ha chiesto che si portino a compimento gli impegni presi dall’ex sindaco Cateno De Luca alla fine del 2021 nei confronti dei dipendenti della Messina Social City. Nonostante la MSC abbia pagato sempre regolarmente i lavoratori, era intenzione dichiarata dell’ex sindaco di trarre fuori dalle difficoltà della presentazione delle fatture mensili da parte dell’azienda, i lavoratori e farli entrare a pieno titolo nel mondo del popolo del 27. Altro nodo da dirimere è quello della pubblicazione dei bandi per l’assunzione di quei lavoratori che il 28 febbraio del 2019 sono rimasti fuori dalla costituzione della Messina Social City, in particolare tutti coloro che avevano un contratto a tempo indeterminato: i lavoratori della ex Casa Serena e che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione».  A intervenire su questo punto è la sindacalista Clara Crocè: «A giugno scadranno i contratti dei lavoratori della MSC e da agosto scadrà anche la long list, con il rischio che non potranno più essere utilizzati i lavoratori che sono iscritti alla lista».

«Abbiamo chiesto – prosegue Crocè – i motivi per i quali gli impegni dell’ex sindaco De Luca non sono stati adempiuti e il direttore della MSC ha riferito che il contratto di servizio è fermo in consiglio comunale dal 3 gennaio così come è fermo il bilancio di previsione del Comune di Messina per il quale si stenta ad esitarlo. Da questi due documenti dipende il futuro dei lavoratori. La campagna elettorale non si può fare sulla pelle di 800 famiglie che stanno alla Messina Social City. I bandi sono pronti ed il piano di fabbisogno è pronto. Si attende il Consiglio Comunale per rimuovere quest’ultima sacca di precariato come aveva previsto l’ex Sindaco Cateno De Luca. Decideremo con i lavoratori eventuali iniziative di mobilitazione».

 

 

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