Messina, ore 16.22. Dopo la seduta fiume di ieri, che ha tenuto impegnato il Consiglio Comunale per tutta la giornata nella discussione delle delibere del Salva Messina, si torna in Aula per riprendere il dibattito e si comincia con ciò che era stato lasciato in sospeso: la costituzione dell‘azienda speciale Messina Social City.
Ultimo tema all’ordine del giorno della seduta di ieri, quello dei servizi sociali aveva creato non poche tensioni all’interno dell’Aula ed era stato lasciato incompleto per la mancanza del parere da parte dei tecnici. Rimaneva giusto un passaggio, quello della costituzione dalla nuova partecipata che si dovrebbe occupare dei servizi sociali, che passano così dal privato, e dalla gestione delle cooperative, al pubblico.
Alla delibera – passata, tra applausi e cori da stadio, dopo oltre 2 ore di discussione con 15 voti favorevoli e 8 astenuti – sono stati presentati 9 emendamenti: alcuni sono stati ritirati, altri accolti, 2 bocciati. In particolare, è stata meglio specificata la natura giuridica dell’Azienda, ovvero quella di ente strumentale economico.
Respinta la proposta portata avanti da Felice Calabrò, consigliere del PD, di affidare ad un amministratore unico la gestione della costituenda società, anziché a un Consiglio d’Amministrazione (CdA). Il risparmio in termine di costi sarebbe minimo, ha spiegato il Sindaco, e ne risentirebbe l’efficienza dell’Azienda.
La nuova Azienda, quindi, ha ottenuto il lascia passare del Consiglio Comunale e dovrebbe portare alla fine del “sistema delle cooperative”. I servizi sociali verranno gestiti direttamente dal pubblico, eliminando così il ricorso ai privati. La Messina Social City avrà come settori di intervento, si legge nello Statuto “l’ambito socioassistenziale, socieducativo e di supporto familiare”. Si occuperà, quindi, di gestire il centro per anziani “Casa Serena” e il centro di accoglienza e assistenza per senza fissa dimora, “Casa di Vincenzo” e di altri servizi come il trasporto di alunni disabili, i centri diurni, e così via.
La delibera ha immediata esecutività e, ha annunciato il Primo Cittadino, già dalla prossima settimana si avvierà la concertazione con i sindacati.
Ma, nata la nuova Società, è giunto il momento di chiudere con il “pacchetto” sui servizi sociali e l’atto finale è stato l’approvazione – avvenuta con 14 voti favorevoli e 6 astenuti su 20 presenti – dello schema di contratto di servizio tra il Comune di Messina e la partecipata.
Vale a dire che sono state stabilite le regole del gioco, gli obblighi reciproci tra Ente e Azienda. Nell’immediato, ha chiarito il Sindaco, Messina Social City si occuperà dei servizi attualmente affidati alle cooperative.
Il punto sulle delibere
Ma le delibere sono 30 e al momento ne sono state approvate 13. Ricapitolando, nella giornata di ieri si sono trattati due blocchi di provvedimenti, per un totale di 11 delibere:
- 4 riguardanti i servizi offerti dal Comune di Messina, dagli impianti sportivi alle ville;
- 4 riguardanti la riorganizzazione e razionalizzazione della macchina amministrativa;
- 3 riguardanti l’internalizzazione della gestione dei servizi sociali.
Ora dovrebbe cominciare la discussione sullo statuto di AMAM, in cui si vorrebbe inserire, tra le altre cose, la possibilità di ricorrere al baratto amministrativo per gli utenti meno abbienti e impossibilitati a pagare le imposte. Tra i prossimi passi, la trattazione di provvedimenti riguardanti MessinaServizi Bene Comune e, la liquidazione di ATM e la possibile assunzione di 30 autisti a tempo determinato.
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