iii commissione al birrificio messina

Caro bollette, gas da 20mila a 244mila euro per il Birrificio Messina

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Il caro bollette si fa sentire anche per il Birrificio Messina, che hanno visto lievitare il prezzo del consumo del gas da 20mila a 244mila euro in un bimestre e quello dell’energia elettrica da 7mila a 21mila euro. È quanto è emerso dalla recente visita presso lo stabilimento dei “15” da parte degli esponenti della III Commissione consiliare (Attività Produttive, Sviluppo Economico e Piano Strategico), presieduta dalla Consigliera comunale Emilia Rotondo e dal Vice presidente Consigliere Raffaele Rinaldo.

A guidare i consiglieri membri della Commissione e il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale di Messina, Nello Pergolizzi, sono stati il Presidente del Birrificio Mimmo Sorrenti e il mastro birraio Adolfo Giordano. Nel corso dell’incontro, la III Commissione ha rilevato come, rispetto al 2016, il numero di lavoratori dello stabilimento sia raddoppiato, con l’assunzione dei figli dei lavoratori; e si sia riusciti ad acquistare i capannoni con un anno di anticipo rispetto ai tempi previsti dal contratto.

Insomma, un realtà locale che funziona e funziona bene, ma che si trova a scontrarsi con il caro bollette che sta pesando fortemente sulle tasche delle imprese e delle famiglie italiane. «Nonostante le politiche aziendali abbiano segnato nel 2020 una svolta green – spiegano dal Comune – con la realizzazione di un grosso impianto fotovoltaico dalla capacità produttiva di circa 99,99 KW/h che fornisce l’80% del fabbisogno energetico dello stabilimento; gli ultimi avvenimenti però sui rialzi dei prezzi di gas e luce hanno inciso anche gravemente sul bilancio dell’azienda, facendo lievitare il prezzo del consumo del gas da 20mila euro alla cifra di 244 mila euro in un solo bimestre e quello dell’energia elettrica da 7mila a 21mila euro».

«Oggi – conclude la nota inviata dal Comune – il Birrificio Messina è una realtà locale diventata eccellenza; la prima etichetta, l’ormai famosa “Birra dello Stretto”, ampiamente commercializzata anche fuori dai confini italiani, è un patrimonio e una tradizione da custodire e valorizzare, che porta alto il nome della città di Messina».

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