«Com’è lontano quel giorno di 2 anni fa quando in una conferenza stampa il sindaco Accorinti e il suo assessore ai servizi sociali annunciavano l’imminente avvio dei cantieri di servizio presentando ben 26 progetti che avrebbero dovuto dare una boccata d’ossigeno a circa 800 disoccupati. Com’è lontano quel giorno in Consiglio Comunale quando l’assessore Mantineo promise al sottoscritto, che lo interrogava sull’esclusione di Messina dalla “social card” rilasciata dal Governo alle famiglie indigenti, che avrebbe formulato ufficialmente un quesito chiarificatore al Ministero del Lavoro».
E’ una profonda amarezza mista a delusione quella che si avverte nelle parole del consigliere comunale Libero Gioveni, che «stigmatizza pesantemente la totale indifferenza e la manifesta incapacità politica di questa Amministrazione nel gestire due preziose opportunità per le numerosissime famiglie messinesi in difficoltà».
«L’immobilismo e il silenzio di Accorinti su queste due paradossali vicende simbolo di una Messina totalmente snobbata da Palermo e Roma – attacca Gioveni – in particolare su quella quasi data per certa dei cantieri di servizio, non sono più tollerabili».
«Un sindaco che da “cittadino lottatore” per i diritti altrui – prosegue il consigliere – adesso da primo cittadino sembra essersi assuefatto o “ammorbidito” all’inerzia della Regione, profuma letteralmente di “beffa” per tutti coloro che in campagna elettorale hanno creduto al suo motto “non favori, ma diritti”».
«Ma – si chiede Gioveni – quali sono o sarebbero questi diritti? Quelli che, soprattutto i tanti cittadini messinesi in grave stato di disagio economico, si sono visti già calpestati?»
«Chi come me è costantemente a contatto con la gente – afferma deluso l’esponente Udc – avverte la profonda amarezza di chi credeva nel cambiamento e soprattutto in un sindaco che avrebbe dovuto rappresentare soprattutto per le categorie più deboli un autentico “baluardo”, un rivoluzionario nei fatti, ma che invece si è incredibilmente adeguato alla mentalità borghese e ragionieristica della sua giunta, tanto da essere stato abbandonato da quella frangia dalla vera mentalità “dal basso” che lo aveva convintamente sostenuto per la sua elezione».
«Cantieri di servizio e social card sono, tuttavia, soltanto i simboli del fallimento nella politica per gli “ultimi”», puntualizza il consigliere comunale.
«Perché – aggiunge – se a tutto questo aggiungiamo anche il mancato rilascio delle tessere gratuite ATM agli invalidi o la mancata erogazione del contributo per i morosi incolpevoli, per non parlare poi degli aumenti delle rette negli asili nido o nelle mense scolastiche, la “frittata” è fatta».
«Mi aspetto a questo punto – conclude Gioveni – da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, una convocazione urgente del Sindaco affinché relazioni direttamente in Aula sull’inadeguatezza politica dimostrata in delle vicende il cui esito positivo avrebbe rappresentato, per buona parte della cittadinanza, un piccolo segnale di speranza verso una lenta ma significativa ripresa».
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