Cambio di Passo. De Luca contro il Consiglio Comunale: «Non mi chiamo Accorinti»

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Il Cambio di Passo è appena approdato in Consiglio comunale e l’Aula è già calda. Nel suo discorso di apertura  Cateno De Luca è stato perentorio. Con toni accesi e provocatori ha ribadito: se non si approva la delibera, saranno dimissioni.

Il Sindaco di Messina non vuole, però una maggioranza parziale come più volte avvenuto in precedenza, ma il Consiglio comunale dovrà prendere, questa volta, una posizione precisa per il “SI” o per il “NO”.

Il discorso di introduzione alla discussione della delibera riguardante il Cambio di Passo, è una vera e propria tirata di orecchie al Civico consesso che, a detta del Primo cittadino «non vuole ammettere pubblicamente di volere aiutare De Luca, perché non può mettersi contro la sua parte politica, che non lo appoggia».

Elencati i risultati raggiunti fino a ora, a partire dall’approvazione del Salva Messina, il Sindaco si è focalizzato su ciò che, secondo lui, proprio non va: «Solo motivi personali possono spingere i consiglieri comunali a non appoggiare il Sindaco, e devono spiegarli pubblicamente. Non sono disponibile nemmeno a fornire l’alibi delle mie dure prese di posizione, perché queste si sono verificate in casi estremi».

All’Aula il Sindaco rinnova anche i suoi motivi della proposta del Cambio di Passo, che si discuterà oggi: «Soprattutto a novembre e dicembre, ho riscontrato una certa rigidità da parte del Consiglio, nonostante io abbia sempre avanzato le mie proposte di delibera in anticipo, rimanendo sempre disponibile a chiarimenti e modifiche».

Il Consiglio comunale continua a risultare spaccato, per questo il Sindaco continua su una linea decisa e inequivocabile: «Non ho fatto altro che dire al Consiglio le nostre intenzioni per il 2020 e io lo devo sapere prima, visto che non ho una maggioranza: se ci state andiamo avanti, altrimenti ce ne andiamo a casa, perché io non mi chiamo Accorinti. Qui si parla di riscattare la città del torto subito. Se non vi piace non è un problema».

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