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Bilancio di previsione. Faranda: «Inaccettabile ritardo e assenza di dialogo con il Consiglio»

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daniela faranda«Nascondersi dietro al leitmotif che “quellicheceranoprima” hanno la responsabilità di tutto quello che va male non può più reggere dopo un anno e mezzo di mandato». Così la consigliera comunale Daniela Faranda che lamenta il ritardo con il quale il previsionale 2014 è arrivato in Aula «per essere letto e studiato attentamente dai consiglieri, nonostante le tante, troppe, rassicurazioni da parte dell’Amministrazione comunale».

I termini ultimi per l’approvazione del documento finanziario ˗ ricorda Faranda ˗ erano fissati con Decreto del Ministero degli Interni al 30 settembre 2014, «dunque, abbondantemente scaduti, hanno di fatto reso il bilancio non più un documento di programmazione dell’attività politico-amministrativa, bensì un consuntivo e hanno portato il Consiglio comunale ad esaminare esclusivamente fatti di gestione senza poter analizzare per tempo i programmi dell’Amministrazione, escludendo di fatto proprio l’Organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo».

«È innegabile che la situazione del Comune ˗ lamenta ˗  al momento dell’insediamento di questa amministrazione fosse a dir poco complicata, ma era una condizione ben nota a chi ha scelto di candidarsi alle ultime amministrative: tutti conoscevamo la delicata situazione finanziaria dell’Ente e ci proponevano di gestirla nel modo migliore».

E continua: «Non può nemmeno tacersi che la proposta di delibera di Giunta del previsonale 2014 presentava gravi criticità e illegittimità, tali che il Collegio dei Revisori, oltre ad evidenziarle, ne ha richiesto la correzione per l’appunto con il famoso maxi emendamento, diventati improvvisamente due, portati in aula dopo ore di attesa. Non può nemmeno tacersi che la proposta di delibera di Giunta del previsonale 2014 presentava gravi criticità ed illegittimità, tali che il Collegio dei Revisori, oltre ad evidenziarle, ne ha richiesto la correzione per l’appunto con il famoso maxi emendamento, diventati improvvisamente due, portati in aula dopo ore di attesa».

Sono proprio queste le ragioni che hanno spinto Daniela Faranda a non prendere parte alla votazione e a lasciare l’aula durante la seduta di San Silvestro, indignata «per la mancanza di rispetto dimostrata dall’Esecutivo verso il civico consesso, chiamato a votare in extremis l’ennesimo atto fondamentale, al buio».

«La Giunta Accorinti ˗ evidenzia ˗ non brilla per trasparenza, partecipazione, rinnovamento, cambiamento e via dicendo e che non basta smontare platealmente i tornelli d’ingresso del Municipio, per renderlo un palazzo di vetro, come promesso». La consigliera ha depositato, lo scorso 5 gennaio, un’interrogazione.

E si schiera contro la «mortificazione del dibattito politico e lo svilimento del ruolo del Consiglio». «Bere o affogare ˗ conclude ˗ non fa per me, sono abituata a ragionare sulle cose che faccio e intendo continuare a farlo».

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