«Dissetarsi o lavarsi per i residenti nella zona compresa tra Mortelle e Spartà, rappresenta un gravissimo rischio per la salute», questo scrive Mario Biancuzzo, consigliere della sesta circoscrizione al Sindaco, Renato Accorinti, all’Assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Cacciola ed al Presidente dell’Amam, Leonardo Termini, denunciando la situazione di alcuni villaggi rivieraschi della zona tirrenica.
«L’acqua da utilizzare per fini potabili e igienici – spiega Biancuzzo -, è prelevata da pozzi trivellati senza alcun tipo di controllo, non essendo zona dotata di rete idropotabile, né di impianto fognante. L’assenza dell’impianto fognante ha obbligato i residenti a dotarsi di pozzi neri, che nella maggior parte dei casi – aggiunge – non sono a tenuta stagna, con inquinamento delle falde acquifere sotterranee, che presentano un’alta percentuale di colibatteri e coli fecali».
La situazione non è nuova, come ricorda lo stesso Biancuzzo: «L’ex presidente dell’Amam, Tanino Sutera, dichiarava in Commissione Urbanistica e Opere di Urbanizzazione, presieduta dal Consigliere Comunale Domenico Guerriera, che “entro un mese i lavori verranno consegnati”. Dal lontano mese di novembre 2011 – racconta il consigliere Udc -, i lavori sono stati iniziati ma non si vedono ancora i risultati tangibili, non si comprende se le opere eseguite siano state ultimate e collaudate, se i numerosi utenti della zona hanno la possibilità di stipulare i contratti con l’Amam per ottenere il prezioso liquido».
Considendo la situazione attuale, spiega Biancuzzo: «Ad oggi si prende atto che migliaia di abitanti, per mancanza di acqua potabile, corrono un reale pericolo di malattie, per l’uso di acque inquinate provenienti da pozzi trivellati, ed è una vergogna che un’area di alta valenza paesaggistica, classificata come costa bassa, in cui sono ubicati insediamenti turistico-ricettivi e circa mille unità immobiliari residenziali, adibite a residenza di uso transitorio o permanente, nel ventesimo secolo, non sia dotata di rete idropotabile».
Il consigliere della sesta circoscrizione interroga quindi il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici per sapere: «Quando la zona sarà dotata di una condotta idropotabile attiva e quando potrà essere eseguito l’impianto fognante».
«Tali opere sono assolutamente prioritarie rispetto ad altre, seppur importanti, quali piste ciclabili e aiuole, che, dopo la loro realizzazione – conclude Biancuzzo -, vengono puntualmente abbandonate al loro destino, e non rappresentano un rischio per la salute del cittadino».
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