C’è anche Messina tra le ventiquattro città italiane che tra Natale e Capodanno hanno ricevuto i finanziamenti stanziati dal Governo nazionale, nell’ambito dei bandi per la riqualificazione delle periferie. Una buona notizia che a Palazzo Zanca aspettavano dal 15 novembre scorso, vale a dire quando da Roma è arrivata la notizia del via libera per i finanziamenti, in attesa della comunicazione ufficiale.
La buona notizia è arrivata esattamente il giorno di Santo Stefano, quando Roma ha comunicato al Comune di Messina di essere rientrato nel primo gruppo di assegnatari garantendosi così l’intero finanziamento, che ammonta a poco meno di 18 milioni di euro. Una fetta cospicua della torta da 500 milioni di euro, per un totale di oltre 2 miliardi di euro, fatta dal Governo Renzi, un banchetto a cui prenderanno parte anche alcuni comuni importanti Milano e Bari, ma anche Grosseto e Vicenza.
La firma sulla convenzione avverrà entro il prossimo 28 febbraio, da quel momento in poi i 93 progetti presentati dalla Città Metropolitana di Messina diventeranno esecutivi. L’idea è quella di riqualificare e migliorare lo stile di vita delle aree degradate, concentrandosi in modo particolare sulla zona sud. La riqualificazione Fondo Saccà, la messa in sicurezza del torrente Bisconte-Catarratti , senza dimenticare il progetto che prevede una maggior accessibilità al Forte Petrazza, ecco alcuni dei progetti principali tutti correlati tra di loro, come ha spiegato alla nostra testata l’assessore ai lavori pubblici Sergio De Cola, il 16 novembre scorso: “Abbiamo cercato di fare progetti che abbiano tutti un filo conduttore tra di loro, l’amministrazione crede fortemente nella rigenerazione urbana e sociale delle aree più degradate – ha dichiarato l’esponente della giunta – per quanto ci riguarda, il nostro Comune è rientrato nei diciotto milioni di euro che il Governo ha previsto per ogni ex Capoluogo di Provincia”.
Tornando ad oggi, non nasconde la propria soddisfazione anche l’assessore al risanamento Sebastiano Pino: “Questi finanziamenti consentiranno di creare un’opera di risanamento completa e, mi auguro, definitiva. Tali somme si andranno ad unire ai fondi regionali Pon-Metro, concentrandoci in modo particolare su Fondo Saccà e Fondo Fucile”.
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