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Autorità portuale Messina-Gioia Tauro. Germanà non è convinto pronto a interpellare Alfano

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germanà2«Depauperare ulteriormente Messina è un gioco al quale non mi presto», così il deputato regionale del Nuovo CentroDestra, Nino Germanà, interviene duramente sulla faccenda relativa all’istituzione di un’Autoritá portuale Messina-Gioia Tauro. L’onorevole è pronto a interpellare il ministro Angelino Alfano e chiedere a lui garanzie forti per fermare il depauperamento del territorio cittadino.

«Sia chiaro — scrive in una nota Germanà — pensare di impoverire ulteriormente il nostro capoluogo è assurdo e non si può pensare di lasciare la presa sulla governance di un ambito che ci riguarda direttamente. Il nostro porto ha delle specificità e queste vanno considerate non permettendo vengano subordinate ad altro. Ci troviamo davanti una gestione del territorio così assillata dalle varie “review” che, a volte, si dimentica di fare le dovute eccezioni che, in casi come questo, sono d’obbligo. Siamo qui come rappresentanti del popolo per tutelare gli interessi e i diritti del territorio, non per farli calpestare a chi ne possa trarre vantaggio. Così facendo rischiamo esclusivamente di spostare una sudditanza (assurda), niente di più».

E continua: «In quanto membro del Ncd scriverò personalmente al Presidente Alfano, in qualità di vertice del partito, impegnandolo ad assumere come leader una posizione inequivocabile che punti alla salvaguardia e la valorizzazione della nostra terra. Una salvaguardia e una valorizzazione che, evidentemente, non stanno invece a cuore al ministro Lupi che, in questi mesi, ha abbondantemente dimostrato di ritenerci una contea di serie C, atteggiamento che da un rappresentante del Governo Italiano è inaccettabile».

«Avevo già espresso in passato — conclude — appelli e perplessità circa l’operato del ministro dei trasporti, invitandolo a una più attenta e mirata azione che non ledesse il nostro territorio ma non ho ricevuto feedback confortanti e, come già detto, non sarà l’appartenenza alla stessa casa politica a farmi far sconti a qualcuno».

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