Si svolgerà domani alle 17,30 a Palazzo Zanca la presentazione del libro dei due ex consiglieri comunali, Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, dal titolo “Assolto per non aver compreso il fatto – Accorinti e la stagione dei sindaci icona” (Armando Siciliano Editore). L’evento si svolgerà all’interno del Salone delle Bandiere. Il volume di Lo Presti e Sturniolo, che facevano parte del gruppo consiliare Cambiamo Messina dal Basso, analizza le finalità e gli obiettivi della candidatura a Sindaco di Renato Accorinti.
“Cambiamo Messina dal Basso” che voleva essere un atto di fiducia nella cultura partecipativa; significava scommettere sul fatto che questo avrebbe comportato scelte politiche coerenti e, soprattutto, che queste sarebbero state più efficienti, oltre che più oneste ed eque. Non si trattava, semplicemente, di lasciarsi attraversare dalle istanze sociali (ché, in questo, l’alto è più forte del basso), quanto, piuttosto, creare i presupposti partecipativi affinché il basso potesse contare, avere il potere di decidere sul proprio futuro.
“Secondo gli autori, invece -si legge nel comunicato ufficiale dell’evento – Accorinti e la sua Giunta si sono mossi nel solco delle passate amministrazioni e il Piano di Riequilibrio, vero e proprio lavacro della cattiva gestione precedente, ne rappresenta l’esempio più evidente. Lo Presti e Sturniolo raccontano il “caso Messina” e come le esperienze delle cosiddette “amministrazioni anomale” spesso esauriscano rapidamente la spinta del favore popolare e vengano facilmente recuperate dalle procedure e dai professionisti della politica. Lo Presti e Sturniolo pensano che “raccontare questa storia possa servire a leggere meglio il presente. Non già perché non crediamo nella valenza innovativa delle anomalie, ma perché vogliamo delle anomalie felici, vogliamo evitare che esse, manifestandosi come affermazione dei numeri uno dei sindaci icona che, fatalmente, si infrangono contro il muro della durezza amministrativa, siano strumento ulteriore della compressione della politica, della partecipazione. Questa storia abbiamo deciso di raccontarla perché soltanto indagando nel dettaglio un esperimento si può uscire dall’enunciato, dal luogo comune, dalla presa di posizione ideologica”. Nonostante i fallimenti si può ancora scommettere su “anomalie felici e produttive”? Gli autori ne conservano la speranza. “Così, per ora, può dirsi concluso questo viaggio, con un refolo di quel vento che abbiamo sentito forte su di noi e che soffia ancora per non farci smarrire la capacità di indignarci. La mediocrità contemporanea può anche dargli ragione oggi, ma aspetteremo che il tempo dei fenomeni della politica sia passato”.
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