La consigliera comunale di Cambiamo Messina dal basso, Nina Lo Presti, si associa alle dichiarazioni dell’ingegnere Gaetano Sciacca in merito alle aree Zir e Zis. La preoccupazione è che in assenza di un Piano particellare degli espropri, nelle aree ex Asi, oggi di competenza Irsap, si possano realizzare speculazioni varie.
La confusione in merito preoccupa la consigliera che dichiara: «Sovrapposizioni tecniche, politiche e normative rischiano di confondere e dilatare strumenti e percorsi che dovrebbero essere trasparenti, legali e realizzati nell’interesse della collettività».
«Non ci lasciano indifferenti — prosegue Nina Lo Presti — le dichiarazioni dell’ingegnere Sciacca che ci ricorda come il Legislatore nella legge n.8/2012, in mancanza di un Piano Integrato di Recupero Urbano, abbia interdetto la possibilità di cambi di destinazione d’uso delle attività esistenti, per evitare che parametri di tipo economico/privatistico possano prevalere su una complessiva strategia urbanistica determinata dall’Ente in funzione di un superiore interesse collettivo».
«Ci lascia perplessi — aggiunge — l’aver appreso che, salvo smentita, l’intervento politico sulla legge n. 8/2012 degli onorevoli Giuseppe Picciolo e Marcello Greco siano stati concordati o addirittura sollecitati dallo stesso assessore Sergio De Cola, che evidentemente ha, se così fosse, una propria strategia di intervento nella materia urbanistica non discussa né condivisa con quanti hanno supportato e sostenuto, sin dalla candidatura a Sindaco di Renato Accorinti, l’attuale Amministrazione».
Proprio all’assessore De Cola, Lo Presti chiede chiarimenti sul perché ancora oggi non sia stato presentato all’Irsap «alcun Piano particellare degli espropri, relativo al realizzando progetto della “Via Don Blasco”, documento (Tav.16) che risulta non essere presente, sino a ieri, all’interno della documentazione depositata al Dipartimento Viabilità e Mobilità del Comune di Messina, opera pubblica quest’ultima, prodromica e complementare, al futuro Piru».
All’Amministrazione vengono richieste, dunque, delle linee guida di riferimento per dare chiare indicazioni ai cittadini e ai soggetti interessati dagli espropri «adottando — conclude — tutti quei provvedimenti tecnici, che in una rinnovata cornice di legalità e trasparenza, evitino pericolosi contenziosi futuri».
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