palazzo zanca

Al Comune va in scena il gioco delle tre carte. E i servizi sociali rischiano la paralisi

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Con una lunga e dettagliata lettera lo scorso 13 agosto Nino Mantineo ha denunciato le ingenti difficoltà incontrate, in qualità di  assessore,  nella gestione dei servizi sociali. Mantineo ha sottolineato i pessimi rapporti con il relativo Dipartimento e la complessità della macchina burocratica comunale che spesso ha causato la perdita di importanti finanziamenti. Da membro più contestato della Giunta, Nino Mantineo è passato, dunque, al contrattacco mettendo nero su bianco le proprie perplessità e consegnando al sindaco la patata più bollente. Il primo cittadino dovrà infatti decidere se accettare le dimissioni o ricucire lo strappo con uno degli uomini di maggior fiducia e nello stesso tempo risolvere le problematiche denunciate dallo stesso Mantineo che non le aveva mandate a dire al segretario generale Le Donne e all’ormai ex dirigente Bruno.

Intanto il tempo passa. Tra prima e dopo Ferragosto, l’intera Giunta si è riunita più volte per cercare di risolvere nel migliore dei modi la questione. Ieri l’ultimo incontro tra sindaco e i suoi seguaci di Cambiamo Messina Dal Basso.

Mentre Accorinti temporeggia, Mantineo attende alla finestra, disponibile a continuare il suo mandato a patto che le criticità da lui evidenziate vengano risolte. La vicenda sta assumendo i contorni di un vero e proprio gioco strategico in cui è opportuno ponderare ogni mossa per evitare passi falsi. Dimissioni si, dimissioni no è il tormentone che risuona tra gli ambienti politici messinesi. Sembra proprio di assistere al gioco delle tre carte e in questo caso Accorinti è colui che scruta con attenzione ogni mossa del prestigiatore, senza però rischiare e indicare la carta vincente. Nel folkloristico gioco che quotidianamente va in scena nei dintorni della stazione di Napoli, perdere significa dire addio a qualche banconota. A Palazzo Zanca la posta in gioco è nettamente diversa e ben più importante. I servizi sociali rischiano infatti la paralisi. Un settore delicatissimo per la città non può permettersi di rimanere a lungo senza guida, in gioco c’è il futuro di intere categorie disagiate. Non è dunque opportuno continuare con questo teatrino, la paralisi non serve a nessuno. La poltrona di assessore non può più rimanere vuota, i giochetti lasciamoli ai prestigiatori napoletani.

Andrea Castorina

(371)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.