La chiusura dell’aeroporto dello Stretto sembra ormai cosa fatta, così si riaccende il dibattito sulla continuità territoriale nell’intera area dello Stretto.
A guardare all’intera tematica ci pensa Rete Civica, per cui la chiusura del “Tito Minniti” rappresenta un colpo mortale al sistema dei trasporti nello Stretto, criticando aspramente le posizioni di chi da anni si professa contrario alla costruzione del Ponte:”Dichiarata fallita la Sogas concessionaria dell’aeroporto “Minniti” a ottobre, e cancellati dall’ Alitalia i voli a decorrere dal 27 marzo –commenta Fernando Rizzo – l’aeroporto di Reggio si estingue per mancanza di passeggeri e perdite per 6 milioni di euro annui della compagnia nazionale, impossibilitata a riempire 56 voli settimanali malgrado il potenziale di 1,2 milioni di passeggeri contro le 80 partenze giornaliere medie di Fontanarossa. Ma il destino dell’aeroporto mette la parola fine anche all’imbroglio ideologico no pontista, a dispetto della ragione e dell’intelligenza, che si possa creare un’Area Integrata dello Stretto, un’Area vasta, una Città Metropolitana o una Regione dello Stretto senza infrastruttura stabili di collegamento: soli 3 km di mare rappresentano una diga, un muro insuperabile per merci, treni, passeggeri, turisti”.
Per Rete Civica quindi il Ponte continua ad essere una struttura indispensabile per lo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio:”Nessuno investe in regioni prive di infrastrutture strategiche collegate stabilmente con il centro dei consumi. Chi ancora dipinge le rive dello Stretto come “le magnifiche sorti e progressive” di una area conurbata senza Ponte, o è in malafede o ha bisogno urgente di un medico. Negare l’evidenza conduce solo alla desertificazione economica e sociale non solo di Messina e Reggio sempre più divise ed emarginate ma anche dell’intera Sicilia estromesse dall’Europa. Messina priva di aeroporto e di treni a lunga percorrenza, non ha alcun futuro economico, industriale, artigianale, turistico e ha prodotto l’emigrazione di 10.000 giovani negli ultimi 4 anni. E ciò rende ancora più evidente quale sarà il destino dell’Autorità Portuale di Sistema se fosse confermato l’accorpamento con Gioia Tauro. Senza rete ferroviaria ad alta capacità neppure progettata il destino dei porti di Messina – Milazzo consisterà nella depredazione delle risorse. Guarda caso Alitalia perde 6 milioni di euro l’anno mentre Milazzo produce avanzi di cassa per 9 milioni”.
(240)