Accorinti spegne due candeline, Barrile: “c’è poco da festeggiare”

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Oggi l’amministrazione targata Accorinti ha spento due candeline. Il primo cittadino ha tirato un bilancio assolutamente positivo sull’operato della Giunta. A detta del sindaco, la tanto auspicata “rivoluzione culturale” si è compiuta. Eppure, non tutti hanno voglia di festeggiare. L’appoggio politico alla Giunta guidata dall’ex professore di educazione fisica, è spesso venuto a mancare. Superato il traguardo dei due anni, l’amministrazione Accorinti è soggetta al rischio sfiducia da parte del Consiglio comunale. E proprio all’interno dell’Aula, nell’ultimo periodo, si è alzato un coro di protesta alimentato da un’opposizione sempre crescente.

Secondo il presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, la soddisfazione mostrata dal sindaco è assolutamente immotivata. Tra i due gli screzi non sono mancati, fino all’ultimo ironico botta e risposta sulle condizioni di degrado della città. “Finora Accorinti ha mantenuto il legame con la sua coalizione – spiega – non lo ritengo sindaco di tutta la cittadinanza. Non vedo alcun cambiamento culturale, l’amministrazione crede di aver operato bene, però i risultati dicono il contrario. La città è allo sbando, non può rappresentare un modello da seguire, nonostante qualcuno la pensi diversamente”.

Trascorsi i primi due anni, il Consiglio comunale vuol vederci chiaro sull’operato dalla Giunta proveniente “dal basso”. Il consigliere Udc Libero Gioveni ha richiesto una  seduta straordinaria affinché sindaco e assessori dimostrino di aver mantenuto la fedeltà all’iniziale programma elettorale. Gioveni insiste su alcuni punti e cita la creazione della flotta comunale, la stesura del bilancio partecipato, la riqualificazione dell’area falcata, la riduzione delle indennità agli assessori, la creazione di una “Cittadella del Made in Sicily” nell’area fieristica,  la messa a norma degli impianti sportivi.

L’esponente centrista punta il dito contro una serie di tematiche in cui – a suo dire – l’amministrazione ha dimostrato superficialità. Secondo Gioveni, il dibattito in Aula “sarà l’occasione per discutere e approfondire le cause sull’immobilismo in alcuni settori (Risanamento), occupazionali (cantieri di servizio) o sociali (social card, morosità incolpevole), sulle rivoluzioni mancate (servizi sociali, cura del verde), sulle perdite di finanziamento per palese inadeguatezza politica o inadempienza amministrativa (fondi regionali asili nido), sulla paralisi dell’edilizia, sul mancato sviluppo del turismo, sull’incrinazione dei rapporti con le altre istituzioni (Prefetto, Arma e Curia), sulla mancata sicurezza a palazzo Zanca, sulla mancata programmazione di eventi culturali, sulla mancata assunzione stagionale dei 32 concorsisti vigili urbani”.

A.C.

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