Accorinti stappa al futuro, ma non stoppa col passato

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L’ottimismo è il profumo della vita, ma a Messina c’è puzza di utopia. Tradizione vuole che chi compie un’azione a Capodanno, è poi destinato a ripeterla per gli altri dodici mesi. E state tranquilli, il sindaco Accorinti, anche nel 2016, proseguirà con i suoi sognanti monologhi intrisi di positività e fiducia, al cospetto di una città che cade sempre più in basso. Tuttavia, l’approccio del primo cittadino è da ammirare visto che riesce a cancellare la nostra cronica negatività (o realismo?) nel riportare i fatti, proponendo una visione celestiale stile “tutto rose e fiori”,  senza dimenticare di fare paragoni con il passato, rimarcando sempre le colpe di chi c’era prima e negando le proprie.

Lo conosciamo il nostro Sindaco, protagonista anche oggi nel tradizionale scambio di auguri con la stampa. “La cultura dei messinesi sta lentamente cambiando – esordisce Accorinti – chiedo la collaborazione di tutta la città per continuare a crescere. Gli atti amministrativi non possono bastare”. Supportato da quasi tutti i componenti della Giunta, Accorinti ha tracciato un bilancio sui primi due anni di amministrazione, sottolineando con enfasi i traguardi raggiunti. “Abbiamo fatto 30, 31 e anche 32 che considero un numero magico. 32 sono i vigili assunti oggi, 32 i nuovi bus che arriveranno presto all’Atm. Abbiamo chiuso l’anno con il botto, riuscendo anche a sbloccare il piano assunzioni”.

E per il nuovo anno, il Sindaco ha già in mente due obiettivi da raggiungere nel più breve tempo possibile. “Il nuovo porto di Tremestieri deve presto divenire realtà. E’ un’opera fondamentale per Messina che potrà finalmente liberarsi dai mezzi pesanti che nei decenni hanno creato inquinamento e talvolta sangue per le strade cittadine. Il suo completamento, porterà inoltre nuovi posti di lavoro. Con lo stesso impegno – continua Accorinti – vogliamo chiudere definitivamente la questione Palagiustizia. Dopo 28 anni di attesa siamo vicini al traguardo”.

Il primo cittadino torna poi sul futuro dell’ospedale Piemonte. Ieri Marcello Minasi ha puntato il dito contro l’atteggiamento di Accorinti la cui ordinanza, che ha di fatto blindato il pronto soccorso del nosocomio di viale Europa, è stata a suo dire calpestata dal passaggio del punto nascita al Papardo. “Anche a me piacerebbe avere dieci punti nascita in città, ma questo non è possibile. Il passaggio dei reparti di Ostetricia, Ginecologia e Utin al Papardo è legittimo, sarei intervenuto se fosse stato il contrario. La mia ordinanza non è stata violata e il pronto soccorso del Piemonte non è a rischio, anzi sono pronto ad intervenire nuovamente se si dovesse tornare a parlare di chiusura”.

Non poteva poi mancare un riferimento ai rapporti con il Consiglio comunale. L’Aula sembra in cerca della giusta coesione per lanciare una nuova controffensiva nei confronti dell’amministrazione. “Il potere è del popolo – ribatte Accorinti – alzarsi la mattina e parlare di sfiducia non ha senso. L’operato di una Giunta va interrotto solo per motivazioni gravi, invece qualcuno fa due pesi e due misure. In passato di azioni gravi ne sono state commesse, eppure nessuno è stato mandato a casa”.

Sul tema bilanci l’amministrazione ha più volte ammesso le proprie colpe per aver presentato in super ritardo il consuntivo 2014 e per la mancata stesura del previsionale 2015. A margine del’incontro, il vice sindaco Signorino annuncia un drastico cambio di rotta. “Le deleghe potrebbero essere ridiscusse, presto adotteremo un nuovo modus operandi per la gestione delle tematiche finanziarie e per questo ci aiuteremo con le più moderne tecnologie. Non nascondiamo i nostri errori, ma ci stiamo impegnando a chiudere i conti nel più breve tempo possibile, il previsionale 2015 dovrà essere redatto entro il prossimo mese. Intanto, oggi presenteremo il Piano Aro e una proroga per i servizi sociali”.

Andrea Castorina

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