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Messina senza bilancio: ecco tutti i danni che ha causato

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Mensa scolastica interrotta, uffici che chiudono, raccolta rifiuti prossima allo stop, vigili urbani senza auto di servizio, servizi sociali a rischio paralisi, fornitori sul piede di guerra. E poi,  infine ma non ultima per importanza,   la pessima immagine di se’ che la città sta offrendo all’intera Italia.

Tutto questo è il pessimo frutto della mancata approvazione del bilancio,  che  ha di fatto ridotto drasticamente l’efficienza di numerosi servizi indispensabili per la cittadinanza.

Ma vediamoli uno per uno i danni prodotti.

Il clima a Messinambiente è tornato a farsi pesante. La società partecipata è arrivata al limite delle proprie capacità e il commissario liquidatore, Calabrò, deve ogni giorno fronteggiare continue emergenze. I fornitori attendono di essere pagati, i dipendenti non ricevono lo stipendio. Grave la situazione del parco mezzi: inizia a scarseggiare il gasolio, mentre quelli nuovi affittati dall’amministrazione comunale restano a Catania perché non ci sono soldi sufficienti a coprire le spese per l’assicurazione. La coperta è cortissima e un nuovo stop della raccolta rifiuti è ormai dietro l’angolo.

Di male in peggio se si volge lo sguardo al servizio mensa scolastica, che dal 20 aprile verrà interrotto. I genitori di migliaia di studenti messinesi dovranno provvedere autonomamente a far pranzare i propri figli che resteranno a scuola per il tempo pieno. Una mazzata per le famiglie in difficoltà economica esentate dal pagamento della refezione scolastica.

Ma adesso c’è un’ emergenza in più. L’assenza del bilancio rischia di compromettere anche il lavoro della Polizia Municipale. Non è infatti stata approvata la spesa di 76mila euro per prorogare il noleggio di 25 auto utilizzate finora dai Vigili Urbani, gli agenti rischiano di rimanere clamorosamente a piedi.  E se a questo si aggiunge la chiusura del centro servizi della III Circoscrizione a Provinciale per il mancato pagamento di fatture Enel di 250 euro, il quadro è completo.

Anche i servizi sociali sono bloccati, con i dipendenti che  vanno avanti a proteste da mesi.

E purtroppo l’elenco è destinato ad aumentare. Ogni giorno che passa senza aver sbrogliato la matassa “Previsionale 2015” è un passo in avanti verso lo sfacelo. L’iter di approvazione del Previsionale resta comunque ingarbugliato: i revisori dei conti attendono un segnale dalla Ragioneria circa nuove criticità riscontrate relativamente alla spese consentire ad un Ente in gestione provvisoria.

Proprio ieri,  l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Accorinti, dagli assessori Eller e Signorino, dal segretario generale Le Donne e dal capo di Gabinetto Carrara,  si è recata in trasferta a Palermo per essere ricevuta in audizione dalla Corte dei Conti che poche settimane fa, tramite una relazione del magistrato istruttore Gioacchino Alessandro, aveva definito irreversibile la crisi finanziaria di Palazzo Zanca.

La Giunta ha affidato la propria replica ad un documento di 30 pagine che è stato presentato durante l’udienza, davanti al presidente della Sezione di Controllo Maurizio Graffeo. Impossibile conoscere altri dettagli sul confronto tra l’amministrazione e l’organo di magistratura contabile. Nessuno dei presenti ha rilasciato dichiarazioni, ieri sera è arrivato soltanto uno striminzito comunicato del sindaco Accorinti. ” Resto in rispettosa attesa della pronuncia della Magistratura Contabile – ha detto il primo cittadino – . Ringrazio l’impegno profuso da tutta l’Amministrazione che ha consentito di rappresentare al meglio le ragioni della città di Messina”.

E meno male che ci hanno messo impegno. Senza quello, Messina poteva affiggere un cartello, enorme, sulla Madonnina: “Chiuso per fallimento”. Intanto, incrociamo le dita e attendiamo la replica della Corte dei Conti, prevista nei prossimi giorni.

Andrea Castorina

 

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