Il vicesindaco e assessore alle Politiche Finanziarie, Guido Signorino, in merito all’iter di approvazione del bilancio di previsione, ha evidenziato che: “La presa d’atto della bozza di bilancio effettuata dalla Giunta nella riunione dello scorso martedì 15 marzo mi offre l’opportunità per porgere qualche considerazione, anche in risposta ad alcuni interventi critici sui risultati della gestione finanziaria del Comune o sull’iter di approvazione dei documenti contabili.
Offro dunque spunti di valutazione in merito sia ai risultati conseguiti che al bilancio di previsione.
1) Risultati conseguiti. In questi anni l’Amministrazione Accorinti ha lavorato per avviare e sostenere un difficile percorso di risanamento finanziario del Comune di Messina non già millantando, ma piuttosto ottenendo risultati di importante quanto indubbio progresso in questa direzione, attestati dalle relazioni e dai certificati ai rendiconti. Tali risultati sono la premessa per la ripresa dell’attività economica e produttiva della città e per il suo rilancio. Sotto il profilo strettamente finanziario l’Amministrazione Accorinti ha ereditato un Comune in deficitarietà strutturale, in reiterata violazione del patto di stabilità, in ripetuto disavanzo e senza capacità assunzionale. La stessa Amministrazione ha ricostituito un forte avanzo di amministrazione, ha recuperato l’equilibrio di bilancio, ha rispettato il patto di stabilità, è uscita dalla deficitarietà strutturale e ha ricostruito la capacità assunzionale del Comune consentendo la stabilizzazione dei contrattisti (unico capoluogo della Regione), il recupero della graduatoria dei vigili urbani a tempo determinato e il riavvio delle assunzioni al Comune. Questa gestione finanziaria dell’Ente ha consentito di tutelare l’occupazione nelle partecipate, “risuscitare” l’ATM e rilanciare il servizio (prima sostanzialmente scomparso) del trasporto pubblico locale in città, recuperare il finanziamento per il “porta a porta” che avvierà tra breve una rivoluzione nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
In tale quadro si inseriscono i provvedimenti di razionalizzazione del sistema delle partecipate per i quali Messina è stata inserita dalla Corte dei Conti nel ristretto club dei 31 enti siciliani “virtuosi” su 490 (in proposito formuliamo l’auspicio che la strategia di riorganizzazione delle partecipate giunga a buon fine). Ancora, nelle interlocuzioni coi governi regionale e nazionale sono state avviate a soluzione le opere “bloccate” (Tremestieri, Via Don Blasco, svincoli). Nel 2016-17 potranno aprire cantieri per 200 milioni di euro in opere pubbliche a Messina. La legge di stabilità ha inoltre recepito l’emendamento per lo sblocco dei fondi per il secondo palazzo di giustizia e dieci giorni fa si sono definiti al ministero della Difesa i contenuti del protocollo d’intesa che consentirà la definitiva soluzione a questo annoso (o, potrebbe dirsi, “decennoso”) irrisolto problema della città. Questi risultati sono stati ottenuti grazie alla qualità della programmazione. Emblematico il caso della messa in sicurezza del territorio: un rapido e incisivo sforzo comune della politica locale, su impulso dell’Amministrazione Accorinti, aveva consentito l’inclusione di Messina nei fondi di “Italiasicura”, con un’assegnazione di 17 milioni di euro. In base poi a un semplice articolo di giornale (sbagliato nella forma e nei contenuti), Messina era stata esclusa dai finanziamenti. Una più attenta valutazione delle attività svolte dall’Amministrazione a tutela del territorio e l’evidente qualità della “variante di salvaguardia” (apprezzata dal Sole 24 Ore, valorizzata in sede ANCI e dotata oggi anche del parere favorevole del Genio Civile) hanno determinato un radicale ripensamento, spingendo il Governo a raddoppiare il finanziamento: 32 milioni di euro per gli interventi all’Annunziata e a Bisconte-Catarratti.
Ancora, sono stati programmati i fondi PON-Metro (anche questi ormai di prossimo varo), che porteranno risorse per circa 90 milioni destinati a progetti di smart city e innovazione sociale. Non si tratta di “millanterie”, ma piuttosto del frutto di un lavoro amministrativo duro e continuo a servizio della città, nelle ben note complesse condizioni finanziarie e organizzative del Comune di Messina.
2) Sul bilancio di previsione 2015-2017. Che il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione rappresenti un pesante fattore di criticità è ben noto ed è stato da me denunciato più volte in commissione come fatto grave, condividendo le preoccupazioni dei consiglieri e della città tutta; questo ritardo sconta problemi organizzativi e strutturali che l’Amministrazione ha affrontato in maniera radicale. Chiunque abbia conoscenza dei percorsi amministrativi sa che il meccanismo decisionale degli enti è complesso e passa per più soggetti con atti che devono susseguirsi. In particolare, per il bilancio di previsione 2015, data la complessità e la dilazione dei tempi per l’approvazione del consuntivo precedente, la Giunta aveva proposto uno schema di bilancio ancora il 9 dicembre scorso, con l’auspicio di poter procedere alla sua discussione in Consiglio entro la chiusura dell’anno. L’approvazione del consuntivo 2014 da parte del Consiglio comunale (avvenuta a fine dicembre con un emendamento alla delibera originariamente esitata dalla Giunta ancora nello scorso mese di giugno) ha reso inadeguata la proposta, che doveva a quel punto incorporare l’esito del “riaccertamento straordinario” conseguente al consuntivo. Ciò ha reso necessario rielaborare il previsionale che però, adesso, è fermo in attesa del parere dei revisori sul riaccertamento straordinario ormai da oltre un mese. Martedì scorso, anche al fine di tacitare le illazioni secondo cui il bilancio di previsione non era pronto, l’Amministrazione ha preso atto, allegandolo al verbale della seduta, dello schema di bilancio predisposto dall’Area Finanziaria e ha condiviso con la Segreteria Generale un preciso cronoprogramma mirante al ripristino dell’ordinaria cadenza degli atti contabili, che potrà essere attuato con l’assunzione di impegno e responsabilità da parte di tutti i soggetti che partecipano al processo decisionale, rispettando ciascuno tempi certi e contingentati nell’adempimento del proprio dovere.
L’inusuale procedura di presa d’atto ed eventuale “preapprovazione” si è resa necessaria allo scopo di: a) evidenziare che (contrariamente a quanto riferito da non fondate illazioni di stampa) il documento contabile è stato da tempo predisposto dall’Area Finanziaria dietro le indicazioni dell’Amministrazione; b) favorire il rispetto del cronoprogramma indicato dalla nota del Segretario Generale per il pieno recupero dell’ordinaria tempistica di approvazione dei documenti contabili del Comune di Messina; c) accelerare quanto più possibile i tempi di approvazione del documento contabile, nella consapevolezza del danno grave cui l’Ente va incontro con il blocco dei trasferimenti del ministero dell’Interno. Il bilancio dunque c’è (come da tempo affermato) e, per poter essere sottoposto all’esame del Consiglio, attende il parere del Collegio dei revisori sulla proposta di delibera del riaccertamento straordinario. L’approvazione del bilancio, oltre a sbloccare i fondi ministeriali (che non sono perduti, ma solo sospesi, ma il cui mancato recepimento danneggia gravemente il funzionamento del Comune, potendone anche in prospettiva determinare una paralisi), ricondurrà alla normalità la gestione della spesa dell’Ente e, nella prospettiva del 2016-18, consentirà di gestire l’avanzo vincolato determinatosi per effetto del riaccertamento e di recuperare e svincolare le somme residuanti dai fondi non utilizzati. Per questo l’Amministrazione attende con vivo auspicio di poter inoltrare al Consiglio nei tempi più rapidi possibile i documenti di bilancio che ha predisposto e calendarizzato”.
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