Non c’è pace per l’Amam. Il consigliere comunale Libero Gioveni riporta alla ribalta una questione da sempre irrisolta: l’ingarbugliata gestione economica della distribuzione idrica nei condomìni privati. “Una buona percentuale di questi stabili, ricorda Gioveni – dispone di un unico contatore, per cui l’Amam invia al condominio un’unica maxi bolletta con l’intento di ricevere il pagamento del servizio reso, che però in molti casi viene quasi sempre disatteso. Il problema – spiega il consigliere – sta nel fatto che non tutte le famiglie residenti in questi stabili versano la loro quota pro-capite, per cui si accumulano nel tempo delle consistenti morosità che l’Amam deve necessariamente e legittimamente far rientrare, ma che mettono in croce numerose incolpevoli ed oneste famiglie che hanno sempre pagato la loro quota condominiale e che per colpa di altre si vedono sottratte di un diritto”.
Ma Gioveni, oltre a denunciare il problema, individua anche la soluzione. “Occorre installare dei contatori singoli per ogni utente, ma è altresì paradossale il fatto che parecchi condomìni non rilasciano all’Amam la necessaria autorizzazione ad operare. Insomma, è come il cane che si morde la coda, ma è pur vero – conclude l’esponente centrista – che anche i vincoli di rientro dal debito previsti nel piano di riequilibrio impongono un’immediata soluzione che consenta all’Amam di non aumentare la voragine nelle sue casse recuperando delle ingenti somme e nello stesso tempo a tanti onesti inquilini di non correre più il rischio di rimanere all’asciutto”.
Gioveni, quindi, chiederà di discutere e affrontare questa paradossale vicenda in Commissione Bilancio con il presidente e il direttore generale dell’Amam, Termini e La Rosa, affinché si trovino soluzioni definitive che riescano a soddisfare le esigenze sia degli utenti che della stessa azienda.
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