Sapevate che in Ucraina sugli alberi di Natale si mettono decorazioni a forma di ragni? E che in Russia si narra ci sia una donna che vaga da secoli alla ricerca di un bambino? Noi no. Lo abbiamo scoperto, spinti dalla curiosità, spulciando tra le storie e le leggende di Natale degli altri paesi del mondo, quelle che solitamente si raccontano ai più piccoli, ma che hanno sempre una certa presa anche sugli adulti. Dopo qualche ricerca, ne abbiamo selezionate quattro (ma in realtà ce ne sono tantissime) per riportare un po’ di spensieratezza in queste vacanze così strane e per molti, purtroppo, solitarie. Partiamo con la prima, per la quale dobbiamo spostarci in Germania.
Quattro leggende di Natale dal Mondo
La leggenda dell’albero di Natale (Germania)
Vi abbiamo raccontato come nasce in Europa l’usanza di addobbare un albero per Natale, da un punto di vista puramente storico. In questo giorno di festa, abbiamo deciso, invece, di pescare nel mito, tra le leggende popolari, e di raccontarvi una storia che affonda le proprie radici nella tradizione cristiana e che ha in sé un po’ più di magia e il sapore delle vecchie fiabe che si leggono ai bambini.
Siamo in Germania, è la Vigilia di Natale e un taglialegna è a casa con la sua famiglia. Sono tutti riuniti attorno al fuoco, padre, madre e i due figli, per riscaldarsi in una delle notti più fredde dell’anno. La loro serata viene interrotta da qualcuno che bussa alla porta: un bambino, vestito di stracci, affamato e infreddolito. I proprietari di casa lo invitano a entrare, gli offrono un pasto caldo e un luogo in cui passare la notte. La mattina dopo, la famiglia viene svegliata da un canto. Riunitisi in salotto, padre, madre e i due bambini trovano il piccolo che avevano accolto la sera prima e scoprono che questi è in realtà Gesù Bambino. In cambio della loro gentilezza, lui gli dona il ramo di un abete che pianta nel terreno di fronte casa. Da allora l’albero dona loro ogni Natale della frutta da mangiare per tutto il resto dell’inverno.
Il ragno di Natale (Ucraina)
Siamo abituati ad associare i ragni e le ragnatele a feste diverse, come quella di Halloween. Ebbene, principalmente in Ucraina, ma anche in Polonia e Germania dell’Est esiste una leggenda che lega, invece, quest’animale al Natale. Ne esistono diverse versioni, quindi scegliamo quella più diffusa.
In una piccola capanna, in un paese non ben identificato dell’Europa dell’Est, vivono una donna, vedova, e i suoi figli. In una giornata d’estate, la donna pianta un albero che pian piano cresce e, arrivato l’inverno, è pronto per essere decorato per Natale. Purtroppo, però, nonostante la madre lavori tanto e duramente, guadagna poco e non può permettersi di comprare le decorazioni. La sera della Vigilia vanno tutti a letto un po’ sconsolati. La mattina dopo, al loro risveglio, l’albero è pieno di ragnatele. La donna, allora, apre la finestra per far prendere aria alla casa e quando i raggi del sole colpiscono i rami, le ragnatele si trasformano e diventano splendidi addobbi d’oro e d’argento. A “decorare” l’albero era stato un “ragno di Natale”.
Secondo altre versioni di questa leggenda, a far accadere la magia è stato Santa Claus, vale a dire Babbo Natale.
Lo spirito dell’acqua (Norvegia)
La terza leggenda che abbiamo deciso di ripescare e condividere viene dal Nord Europa, patria del Natale per eccellenza. Si narra che nei boschi di una piccola cittadina della Norvegia viva la troll Hulda, spirito dell’acqua, dalle sembianze femminili e lunghi capelli biondi. Nel giorno di Natale, un uomo (alcune versioni della storia parlano di un pescatore, altre di un minatore, altre ancora di un taglialegna) decide di portarle in dono un dolce, ma quando arriva nel bosco, nei pressi dello specchio d’acqua in cui vive la troll, lo trova ghiacciato a causa del gran freddo e vede lei bloccata a diversi metri sotto la superficie. Decide allora di provare a liberarla, ma, nonostante i tentativi, riesce solo a creare un foro nel ghiaccio, troppo piccolo per far passare il dolce che ha portato. All’improvviso, però, dal fondo del lago ghiacciato sbuca una mano piccolissima che come prende il dolce, rimpicciolitosi anch’esso come per magia. Da allora, ogni Natale, gli abitanti del villaggio si recano nel bosco per portare dolci piccolissimi a Hulda.
Babushka, la donna del Natale (Russia)
Concludiamo questa piccola rassegna di storie con Babushka, la donna del Natale. Siamo in una cittadina della Russia e Babushka è famosa in tutto il vicinato per la bellezza della sua casa. Dopo la morte del figlio, la donna aveva, infatti, iniziato a dedicare tutta sé stessa alle pulizie per tenere la mente e le mani occupate e pensare il meno possibile a ciò che aveva perduto. In un angolo della casa, che rifiutava di toccare, giacevano però pieni di polvere i regali che lei aveva preso per il bambino prima che morisse. Una notte, poco prima di Natale, tre uomini bussano alla sua porta chiedendole un posto per dormire e un pasto caldo. Babushka li accoglie in casa e loro le raccontano il motivo del viaggio intrapreso: stanno andando a trovare un bambino speciale, “re del cielo e della terra”. I tre uomini le chiedono di seguirli, ma la donna rifiuta dicendo che ha troppo da fare. Dopo qualche giorno ci ripensa, prende con sé i regali che voleva dare a suo figlio e decide di donarli al nascituro. Quando però arriva nel luogo che le era stato indicato, non vi trova più nessuno. Da allora Babushka gira il mondo incessantemente, passando di casa in casa alla ricerca del “re” di cui le avevano parlato e ogni volta che incontra un bambino, gli lascia un regalo.
(Illustrazione © Amanda Hall)
(923)