Andare oltre il piano del Governo cercando di captare risorse finanziarie per nuovi interventi, supportare le direzioni scolastiche nell’espletamento delle procedure per far partire gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dei plessi già sbloccati con il piano del Governo: la Fillea-Cgil di Messina interviene sulle azioni di edilizia scolastica per i tanti edifici del territorio. Azioni al centro del recente convegno organizzato dal sindacato degli edili della Cgil che ha posto l’attenzione sugli interventi per riqualificare il territorio e creare occupazione in un settore che ha registrato la perdita di parecchi posti di lavoro, ancora senza segnali di ripresa. Nel settore edile – è stato evidenziato nell’ultimo incontro promosso dalla Fillea su un nuovo modello di sviluppo – i dati della Cassa Edile di marzo 2014 evidenziano un declino inarrestabile che dura ormai da 5 anni. A livello locale solo negli ultimi 2 anni si sono persi 2.000 posti di lavoro e chiuse 430 imprese.
“Finalmente dopo anni di sporadici interventi il governo Renzi, a seguito anche dell’iniziativa del sindacato degli edili – fa presente il segretario generale della Fillea di Messina, Biagio Oriti – ha approvato un piano organico, anche se insufficiente, d’interventi nelle scuole”.
La Fillea di Messina evidenzia alcuni dati: 70 le scuole superiori (di competenza dell’ex Provincia regionale con 50 edifici di proprietà e 20 in affitto; dal 2014 a seguito della riforma l’ente non dispone di fondi per le manutenzioni nelle scuole); 369 gli altri plessi (dell’infanzia, primaria e media). A fronte di questa presenza di edifici nel territorio con la quasi totalità degli stessi che necessita di manutenzione straordinaria e adeguamento sismico, sono 23 gli interventi di messa in sicurezza del piano nazionale che interesseranno le scuole locali oltre a quelli per le “scuole belle”, 297, che non prevedono grossi interventi ma di decoro e piccola manutenzione.
“L’attività di edilizia scolastica non può certo fermarsi al piano annunciato – osserva Oriti -, per questo gli enti locali e soprattutto l’istituzione regionale devono concentrare gli sforzi per attingere a nuove risorse, soprattutto comunitarie, per azioni di recupero e di messa a norma di tutte le strutture. Così si potranno dare maggiori risposte sul piano strutturale ed occupazionale”.
Per gli interventi sbloccati con il piano del Governo, La Fillea evidenzia la necessità che gli uffici tecnici degli enti locali affianchino le scuole nelle procedure di gara, non essendo le stesse dotate di una propria struttura tecnica. “Occorre scongiurare il rischio di perdere finanziamenti o di arrivare a tempi biblici per l’avvio degli interventi”, osserva il segretario della Fillea di Messina, Oriti. Il sindacato cita un caso emblematico a Santa Teresa di Riva dove la direzione didattica di una scuola ha rifiutato il finanziamento di 350mila euro per interventi di riqualificazione del plesso per problemi burocratici.
Gli interventi di messa in sicurezza delle scuole, oltre a quelli per gli edifici pubblici e soprattutto contro il dissesto idrogeologico sono stati rilanciati dalla Fillea nel convegno su “città future” per migliorare condizioni strutturali e ambientali del territorio creando nuove opportunità di occupazione nel settore.
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