Sono allo stremo i lavoratori Atm che invitano il Sindaco Renato Accorinti a un confronto pubblico in occasione dell’assemblea aperta che si terrà, martedì 19 novembre dalle 11.00 alle 13.00, nell’auditorium dell’azienda.
«Cambiamento e discontinuità — scrivono gli stessi in una nota —, questo ci aspettiamo dal Sindaco, segnali indispensabili nella gestione interna di un’azienda malata. Il Primo cittadino faccia tesoro di chi conosce le realtà che per anni ha portato al progressivo fallimento morale, prima ancora che finanziario, dell’Atm. Dia esempio di coerenza mettendo in atto quella “partecipazione dal basso” che ha fatto suo motto politico e di vita, incontrando i dipendenti Atm e confrontandosi con loro per condividere il malessere di chi, da anni, non ha la garanzia dello stipendio ma continua a lavorare per “onorare” lo spirito del servizio pubblico. Ci dica quali sono i programmi per rilanciare l’azienda».
Nonostante infatti la crisi dell’Azienda a il continuo stato di emergenza i lavoratori continuano a garantire la loro presenza e il loro lavoro a questa nuova gestione, dalla quale si aspettano «maggiore incisività nel risanamento finanziario ma anche nel riordino interno della forza lavoro, dove ancora esiste il malcostume di anni di clientelismo e parassitismo».
«È la parte onesta e produttiva dell’azienda — prosegue la nota dei lavoratori — che si indigna a passare spesso per nullafacente agli occhi dell’opinione pubblica. Proprio quella parte si aspetta da questa amministrazione atti concreti».
Meccanici, autisti, ausiliari Ztl, e le altre figure che mandano avanti l’azienda, stanno continuando a mantenere attivo il servizio di trasporto pubblico nonostante non percepiscano lo stipendio dal mese di agosto.
Alla luce di ciò, in occasione dell’assemblea indetta dalle sigle sindacali Ugl, Orsa, Cub e Faisa, sono proprio questi lavoratori, stanchi di vivere una condizione di totale precarietà, a chiedere un confronto con il Sindaco, l’assessore Cacciola, il presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, e i componenti della Seconda Commissione Comunale alla Mobilità, «per consentire loro — concludono i dipendenti Atm — di conoscere “vizi e virtù” dell’azienda trasporti direttamente da chi la vive ogni giorno e condividere proposte e idee per salvare l’occupazione e garantire un dignitoso servizio alla città».
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