La raccolta sangue è a rischio in tutta la provincia. Il presidente provinciale dell’Avis, Pasquale Bucolo, ha scritto, tra gli altri, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, richiedendo un incontro urgente. Bucolo punta l’indice sulle scelte amministrative dell’azienda sanitaria provinciale n. 5 come causa del possibile stop. Secondo l’Avis che da tre mesi attende una risposta dal direttore dell’Asp Manlio Magistri non è stato definito l’iter per la convenzione sulla raccolta sangue e gli emoderivati, secondo la legge del 21 ottobre 2005, perché l’ultimo accordo è scaduto lo scorso marzo. Bucolo scrive: «Il vanificarsi delle opportunità di incontro e quindi la mancata sottoscrizione della convenzione sciaguratamente si è trasformata in un boomerang sociale che pone in serio rischio la popolazione a cui noi, in assenza di opportuna convenzione, non potremo più garantire, nostro malgrado i servizi di reperimento e raccolta sangue». Dall’ospedale San Vincenzo di Taormina il primario di Immunoematologia e medicina trasfusionale, Mario Alessio, e tutti i collaboratori hanno sottoscritto una nota segnalando le difficoltà economiche e preannunciando da questo mese che non saranno prestati i servizi esterni per la raccolta sangue la domenica mattina. Solo l’anno scorso l’Avis provinciale ha fornito all’Asp 5 oltre 9mila flaconi di sangue, quantitativo che potrebbe drasticamente diminuire per gli ospedali di capoluogo e provincia. Gli ospedali che collaborano maggiormente con l’Avis sono il polo oncologico “Papardo” di Messina e il “Sirina” di Taormina. La nota dei sanitari di Taormina è stata trasmessa alla Regione il 13 dicembre scorso. Dall’assessore Borsellino si attende adesso un incontro e un sollecito all’Asp 5 per giungere alla definizione della convenzione.
@Acaffo
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