Uno studio sulla “Medusa” di Caravaggio: il 6 luglio a Messina

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Lunedì 6 luglio, alle 10 all’Hotel Sant’ Elia di Messina, verrà presentato – al Ministero dei Beni Culturali e all’Assessorato regionale ai Beni Culturali – uno studio multidisciplinare, condotto da Giovanni Taormina di Gruppo Arte 16, dedicato allo “Scudo con testa di Medusa” dipinto realizzato intorno al  1598 da Caravaggio e conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.

L’analisi dell’opera ha esaminato nei dettagli i riferimenti che legano le Meduse alla Sicilia. «La trinità delle tre Gorgoni – spiega Taormina – potrebbe essere legata alla presenza dei tre vulcani, elementi naturali che nell’antichità avevano funzioni celebrative, in quanto, gli antichi supponevano che, queste manifestazioni naturali, fossero da attribuire a una stretta relazione con le divinità. Vulcano, infatti, è il nome latino di una divinità, mentre per i greci la divinità era Efesto, quindi è ipotizzabile che i tre vulcani siciliani Etna, Stromboli e Vulcano, potessero essere associati a quelle che per loro erano potenze divine.

A queste preliminari considerazioni sulla natura biologica del mostro, per opera dello scienziato e paleopatologo Francesco Maria Galassi e di Elena Varotto, associati della Flinders University of Adelaide, seguirà una analisi della pietrificazioni degli impavidi che, secondo il mito, osarono incrociare lo sguardo di Medusa

Gruppo Arte 16 – a Messina si racconta la Medusa di Caravaggio

Il Gruppo Arte 16, nato nel 2016, si occupa di tecnologia e innovazione nel mondo dell’arte e della cultura, con un occhio particolarmente attento alla Sicilia. Promosso dall’Università degli Studi di Palermo, il Gruppo Arte 16 nasce si propone quale punto di riferimento culturale-tecnologico, con l’obiettivo di creare, gestire e condividere dati dei beni culturali utilizzando tutte le tecnologie digitali, studiando e sviluppando metodi di ricerca, conservazione, catalogazione e promozione di forte impatto visivo, facilmente consultabili a livello internazionale e fruibili globalmente.

«Un progetto nato per fare sì che l’Italia ritorni ad essere la culla di civiltà dell’intera area del Mediterraneo, con particolare riferimento alle bellezze isolane, per ridare lustro alla nostra identità storico-culturale e farla conoscere ed apprezzare al mondo intero.»

 

 

 

 

 

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