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“Schermo a tre punte” in Fiera. Oggi due pellicole della Faro Film, domani è “giallo”

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farofilmProsegue stasera, martedì 20, alle 20.30, all’Arena della cittadella fieristica, la rassegna cinematografica “Schermo a Tre Punte. La Sicilia nel cinema di oggi (con uno sguardo a quello di ieri)”, organizzata da Taormina Arte nell’ambito dell’Estate messinese, grazie all’impegno dei sindaci di Messina, Renato Accorinti, e di Taormina, Eligio Giardina, e del commissario della Provincia regionale di Messina, Filippo Romano, componenti del Comitato Taormina Arte. Il programma propone “L’autobusso”, terzo episodio della serie “Cafon Street” con Mimmo e Stellario, e due produzioni della Faro Film: “Il cappotto” e “L’amore in città”. “Il cappotto”, diretto da Alberto Lattuada e generalmente considerato il suo capolavoro, ispirato all’omonimo racconto di Gogol, fu presentato in concorso al 5° Festival del Cinema di Cannes. Nei panni di Carmine De Carmine, un umile scrivano comunale che spera in un avanzamento nella scala sociale il cui primo passo è l’acquisto di un cappotto nuovo, un ottimo Renato Rascel, nel suo primo ruolo drammatico. Nei sei episodi de “L’amore in città” (1953), firmati da grandi maestri del cinema italiano, Lizzani, Antonioni, Risi, Fellini, Maselli & Zavattini ed ancora Lattuada, uno spaccato di un’Italia anni ’50 con un taglio da inchiesta giornalistica. Domani, mercoledì 21, dopo il consueto omaggio a Mimmo e Stellario, con “La paura fa scantare”, quarto episodio di “Cafon Street”, per “Messina e il Cinema” sarà proposto “L’altro piatto della bilancia” (1972) di Mario Colucci, prodotto dalla messinese Cannata Film ma mai uscito nelle sale. Grazie alla collaborazione fra Ninni Panzera – segretario generale di Taoarte e ideatore della rassegna – e Claudio Faranda, produttore, autore del soggetto ed interprete del film (insieme a Philippe Leroy, Catherine Spaak e Leopoldo Trieste) con lo pseudonimo di Claude Reynaud, “L’altro piatto della bilancia” si ispira ad un episodio di cronaca nera realmente accaduto a Taormina negli anni ’50. La riscoperta del film ha destato l’interesse di tanti estimatori del cinema di genere tanto che la rivista specializzata Nocturno gli ha dedicato un appassionato saggio, rendendo “giustizia” al regista Mario Colucci – accreditato solo per il western “Vendetta per vendetta” (1968) e il thriller gotico-soprannaturale “Qualcosa striscia nel buio” (1971) – e al suo terzo film. A seguire, l’episodio “Il lavoro” da “Made in Italy” (1965) di Nanni Loy che, curiosamente, si apre con le immagini della Vara di Messina, e il documentario “L’ultimo Gattopardo. Ritratto di Goffredo Lombardo” (2010) di Giuseppe Tornatore, dedicato al padre della Titanus, storica casa di produzione internazionale. Il programma completo della rassegna è disponibile sul sito www.taormina-arte.com. Tutte le proiezioni sono ad ingresso libero, con inizio alle 20.30.

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