Messina. A Montalto un video mapping racconta la storia del Santuario

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Se vi capita di essere a Piazza Unione Europea (Municipio) alzate lo sguardo perché anche da lì riuscirete a vedere il video mapping delle “Grandi Ali d’Angelo” che volano sulla facciata del Santuario di Montalto di Messina. Si tratta di una nuova installazione artistica del duo Lume, composto da Riccardo Bonaventura e Vincio Siracusano, per il “Natale della Rinascita”.

«Una nuova scenografia – si legge nella nota del Comune di Messina – che si aggiunge a quella del Duomo, che dal 29 dicembre cambierà aspetto per la quarta e ultima volta. Si tratta di due scenografie video speculari tra loro. Da piazza Duomo si vede Montalto e dal Santuario si vede la Cattedrale, programmate nell’ambito del cartellone promosso dall’Amministrazione comunale per le festività natalizie e di fine anno».

Il video mapping a Montalto

Da quando a Messina, nel 2015, è arrivato il Kernel Festival tutti si sono appassionati al video mapping. Ogni superficie architettonica può cambiare volto e raccontare una storia diversa. Così come sta succedendo sulla facciata del Santuario di Montalto. Perché nonostante gli eventi del Natale della Rinascita siano stati sospesi, ci rimangono le installazioni artistiche.

«L’iniziativa relativa alle videoproiezioni di alcuni siti di particolare interesse, già apprezzata lo scorso anno – ha detto l’Assessore Francesco Gallo – è finalizzata a restituire ai siti di particolare interesse un’atmosfera onirica e festosa caratterizzata una magia nuova fatta di luci, attrazioni e arte in movimento. Le “Grandi Ali d’Angelo” della chiesa di Montalto, illuminazione artistica sponsorizzata da Caronte & Tourist SpA e realizzata dal collettivo artistico Lume, formato da Vincio Siracusano esperto nella digital artist e Riccardo Bonaventura grafico multimediale, nascono dalla storia leggendaria dell’edificazione del Santuario, in cui si narra, infatti, che fu una colomba con il suo volo ad indicare ai messinesi dove far nascere il Santuario dedicato a Santa Maria dell’Alto. L’episodio, ricordato anche in uno dei “quadri” animati del Campanile del Duomo, sarebbe avvenuto nel 1743, l’anno in cui Messina si liberò della peste».

«La rinascita della chiesa – dicono Bonaventura e Siracusano – rappresentata dai lavori di restauro, e la fine (si spera) di un’epidemia, ci hanno convinti che la rievocazione di questa storia fosse il modo migliore di augurare un futuro più sereno alla nostra città».  «Fede e speranza – aggiunge padre Lorenzo, parroco di Montalto – affinché le ali siano “un segno di rinascita per il Santuario, da sempre punto di riferimento per la città, che continua a comunicare bellezza e speranza in questo tempo di Natale».

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