Si terrà a Messina, il 26 e 27 novembre prossimi, nell’Aula Magna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, un convegno di studi sul tema “La filosofia e la grande Guerra”. A cento anni di distanza dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, per comprenderne fino in fondo il carattere dirompente, al di là dell’analisi storica di questo tragico evento che sancì in maniera irrevocabile la fine di un’epoca e l’inizio del Novecento, è stato organizzato un convegno filosofico. Sintesi d’inediti assemblaggi e ibridazioni, la Grande guerra come “guerra di materiali” (Materialschlacht) annunciò l’era del dominio della Tecnica, che sconvolse non solo il modo di fare la guerra, ma anche quello di pensarla attraverso le consuete categorie dell’umano.
Se la Prima Guerra mondiale segna la crisi irreversibile delle ontologie del fondamento, d’altro canto annuncia il crollo definitivo dei regimi consolidati di senso e dell’apparato simbolico che fino ad allora avevano sostenuto le architetture giuridiche, politiche, estetiche e teologiche, che questa guerra ridurrà a un cumulo di macerie, destinato ad essere definitivamente sgomberato dal successivo e ancor più devastante conflitto mondiale.
Compito di queste due giornate di studio è quello di tentare di esplorare, da diverse angolature e punti di vista, questo campo di battaglia, con l’intento di far emergere quale decisiva svolta epocale la Prima Guerra Mondiale abbia impresso nella storia del pensiero.
Il convegno, promosso dalla cattedra di Filosofia teoretica del Dicam, rientra nelle attività del Dottorato di ricerca di Filosofia (Università di Messina, Catania e Palermo) e si avvale del patrocinio del Centro Europeo di studi su Mito e Simbolo (Università di Messina).
È possibile richiedere il riconoscimento di Cfu (Crediti formativi universitari). Per il Dottorato di Filosofia è previsto il riconoscimento di 2 Cfu.
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