A circa 11 km dall’acqua gelida delle Gole dell’Alcantara, in provincia di Messina, c’è Graniti, che dal 2015 è luogo di scambio culturale tra artisti e comunità locale. Succede con Graniti Murales: progetto di residenza artistica curato da Art Project Graniti, associazione nata da un’idea di Salvatore Romano e Karin Meier.
A raccontarcelo è il direttore artistico, Richard Ralya: «Ogni anno, all’inizio dell’estate, invitiamo artisti a creare un’opera site specific. Gli artisti portano il loro talento, la loro visione e una prospettiva esterna, mentre la comunità offre un assaggio della vita di una piccola città siciliana immersa in un paesaggio montano pittoresco; mostrando il loro cibo, la loro cultura e la loro incredibile ospitalità».
Graniti, tutti i murales che vuoi
Così, quando l’odore di oleandri ci rincorre e le giornate si allungano, i muri di Graniti si fanno fogli bianchi; in cui storie isolane, personaggi mitologici e nuove prospettive prendono forma. A tratteggiare i muri del 2023 sono quattro donne che parlano della forza femminile; della tenacia nel portare avanti battaglie e obiettivi. Bojana Bojit, serba ma di stanza a Chicago, porta in Sicilia il suo progetto “E Pluribus Unum”, aggiungendo alla serie astratta una linea che riprende i tipici merletti locali, la cosiddetta trina.
L’americana Jenny Roel Ustick, invece, ritrae Maria Occhipinti: personaggio storico ragusano che, negli anni ‘40, ha combattuto per i diritti delle donne, dei poveri e degli svantaggiati. Lucia D’Agostino, artista granitese, ricrea una scena quotidiana alla fontana del villaggio: luogo in cui le donne si riunivano per lavare il bucato e condividere le notizie del giorno. La catanese Chiara Abramo, infine, dipinge un martin pescatore (foto di copertina), esemplare locale legato alla figura mitologica di Alcione, figlia di Eolo: simbolo di potere femminile, autosufficienza e rigenerazione.
I muri dipinti di Graniti
Può succedere quindi di passeggiare lungo una viuzza desolata e silenziosa del piccolo centro urbano e incrociare lo sguardo di un occhio dipinto, di osservare un bosco inventato o di sedersi accanto a un gruppo di ragazzi illustrati. Dopo 37 murales, qual è la cosa che vi spinge a lavorare ancora su questo progetto? «Per me, – dice Richard – è osservare lo scambio tra gli artisti e la comunità. Ci impegniamo molto per rendere Graniti Murales un’esperienza diversa dalla maggior parte dei festival di murales dove gli artisti semplicemente arrivano, creano la loro opera e se ne vanno.
La residenza è progettata per incoraggiare uno scambio culturale tra gli artisti e la comunità. Spesso, – continua il direttore artistico –, si crea un legame speciale tra il proprietario dell’edificio che viene dipinto e l’artista. L’energia è tangibile. Mi sento veramente privilegiato di poter assistere a questo ogni anno. È davvero qualcosa di speciale». Come quando un muro diventa un’opera d’arte.
Su Graniti
Il comune del parco fluviale dell’Alcantara conta circa 1400 abitanti, ma grazie al progetto Art Project Graniti tantissimi stranieri arrivano nel paesino per visitare i murales. «Il posto è un po’ nascosto, – dice Salvatore Romano –, in collina, ma la gente è così accogliente e generosa che ti senti a casa; negli ultimi due anni tantissimi forestieri hanno comprato casa a Graniti. E settimanalmente abbiamo dalle 50 alle 100 persone che vengono a vedere il paese dei murales».
A gennaio 2024 si apriranno i termini per partecipare alla nuova call e realizzare i prossimi muri, dedicati in modo particolare al figurativo tridimensionale.
A questo link la mappa dei muri di Graniti.
Foto di Salvatore Romano
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