Primo appuntamento, domenica 18, all’Arena della cittadella fieristica, con la rassegna cinematografica “Schermo a Tre Punte. La Sicilia nel cinema di oggi (con uno sguardo a quello di ieri)”, organizzata da Taormina Arte nell’ambito dell’Estate messinese, grazie all’impegno dei sindaci, di Messina, Renato Accorinti, di Taormina, Eligio Giardina, e del commissario della provincia regionale di Messina, Filippo Romano, componenti del Comitato Taormina Arte. La rassegna proporrà ogni sera, sino a domenica 25, lungometraggi e documentari sempre preceduti da un omaggio sentito ai messinesi Mimmo e Stellario, protagonisti della web serie Cafon Street. Uno schermo di 8 metri, cui fa da sfondo il magnifico scenario dello Stretto, è stato appositamente allestito per poter assaporare al meglio le storie di persone che della propria terra raccontano la voglia di restare per cambiarla e la voglia di fuggire per cambiare, ma anche il senso di appartenenza e le radici. Il programma, curato da Ninni Panzera, dedica un capitolo al regista, siciliano d’adozione, Emanuele Crialese con “Respiro” (2002), ambientato nella Lampedusa degli anni ‘60; “Nuovomondo” (2006), racconto del viaggio dalla Sicilia dei primi del Novecento verso l’America, e “Terraferma” (2011), affresco di una piccola isola, dove si incrociano speranze e malumori di giovani e adulti. Di particolare interesse le proiezioni in prima visione: il film d’apertura, il surreale “Ore 18 in punto” (2013) di Giuseppe Gigliorosso; il forte e attuale “Itaker – Vietato agli Italiani” (2012) di Toni Trupia; lo struggente “Terramatta” (2012) di Costanza Quatriglio, storia del Novecento italiano vista da Vincenzo Rabito Analfabeta Siciliano; e il curioso “Un milione di giorni” (2011), di Manuel Giliberti, storie di donne che tratteggiano, con diverse sfumature, l’anima della Sicilia. Il programma prevede anche splendidi documentari, dedicati ai cantori della terra di Sicilia, Rosa Balistreri (La voce di Rosa di Nello Correale); ai fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso (Chifteli di Dario Guarneri) e a Francesco Alliata, pioniere del cinema siciliano (I ragazzi della Panaria di Nello Correale). Di “Schermo a Tre Punte” Messina diventa protagonista con i classici di ieri delle gloriose case di produzione messinesi: “Il cappotto” (1952) e “L’amore in città” (1953) per la Faro Film e “L’altro piatto della bilancia” (1972), rarissimo prodotto dalla Cannata Film Production, mai distribuito nelle sale, riscoperto grazie alla disponibilità dell’avv. Claudio Faranda, autore del soggetto ed interprete del film, che si ispira alla vera storia di un delitto avvenuto a Taormina negli anni ’50, insieme a Philippe Leroy e Catherine Spaak, con lo pseudonimo di Claude Reynaud. La Messina di oggi propone invece due autoproduzioni realizzate con libere sottoscrizioni: “Storie Sicilian Comedy” (2012) di Daniele Gonciaruk, ambientato in una piccola metropoli siciliana, e “Senza spada” (2006) di Vincenzo Tripodo, storia di una piccola ribellione nata sotto il sole d’agosto. Spiccano infine nel programma tre perle: l’episodio “Il lavoro” tratto dalla pellicola “Made in Italy” (1965) di Nanni Loy, che curiosamente si apre con immagini d’epoca della processione della Vara di Messina; “Bastava una notte – Siciliani di Tunisi” (2012) di Manuel Giliberti, spaccato sui tempi in cui erano i barconi siciliani a partire alla volta di Tunisi alla ricerca di un lavoro, e “L’ultimo Gattopardo: ritratto di Goffredo Lombardo”, mitico padre della Titanus, realizzato nel 2010 da Giuseppe Tornatore, che ha voluto concederlo gratuitamente per l’occasione. Le proiezioni sono ad ingresso libero e avranno inizio alle 20.30. Il programma completo è disponibile sul sito www.taormina-arte.com
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