L’ultima operazione anti prostituzione della Polizia Municipale ha portato alla scoperta di un’altra casa d’appuntamenti a Messina. L’appartamento, situato in una traversa del viale Boccetta, era sede di incontri a pagamento organizzati attraverso internet.
A darne notizia è stato il sindaco Cateno De Luca, che ha condiviso sui social il resoconto delle attività di controllo effettuate dalla Polizia Municipale in centro città sabato 15 febbraio, tra movida e automobilisti indisciplinati. Oltre ai soliti controlli, però, si è svolto anche un “blitz” anti prostituzione che ha portato alla chiusura della casa a luci rosse del viale Boccetta.
Il proprietario dell’appartamento è stato subito individuato. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che l’uomo – che verrà segnalato alla Autorità Giudiziaria per la violazione della legge Merlin (la legge che nel 1958 chiuse le case di tolleranza) – avesse dichiarato di risiedere nell’appartamento in questione per giustificare l’uso dell’immobile. Immobile che, invece, dava in affitto ad alcune donne, di nazionalità perlopiù straniera, inserite in un circuito in internet di incontri a pagamento.
Non è, come si ricorderà, il primo caso. Nei mesi scorsi il primo cittadino ha reso noti diversi interventi della Polizia Municipale finalizzati proprio ad individuare e chiudere le case d’appuntamenti di Messina. Tra questi si ricorderanno la casa a luci rosse di viale Regina Elena, quella di via Risorgimento e, infine, quella di via Centonze. A seguito dei post condivisi dal sindaco Cateno De Luca riguardanti queste operazioni si era peraltro scatenata un’accesa polemica che aveva visto 91 donne messinesi puntare il dito contro il primo cittadino e le sue modalità di comunicazione.
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Via coloro i quali approfittano della posizione per fare gli interessi familiari.
La solita solfa a messina
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