C’è anche un assessore della giunta Accorinti coinvolto nell’inchiesta palermitana sul fotovoltaico. Gaetano Cacciola, secondo il quotidiano on line, regionale, Live Sicilia, è indagato per falso ideologico dalla procura di Palermo.
Secondo quanto scrive Riccardo Lo Verso, un progetto sul fotovoltaico realizzato nel 2009 a Monreale, inizialmente non aveva la copertura finanziaria necessaria per essere avviato, poi, grazie alle “intercessioni” di alcuni dell’assessorato regionale all’Industria, sarebbe stato catalogato come sperimentale per ottenere i soldi della Regione.
A questa catalogazione, da Messina, avrebbe contribuito -secondo quanto si legge su Live Sicilia- Gaetano Cacciola, ingegnere, direttore dell’Istituto di Tecnologie avanzate per l’energia del Consiglio nazionale delle ricerche (Itae Cnr) di Messina. Da assessore, Cacciola ha avuto affidata la delega “energia, mobilità, viabilità e trasporti, comunicazione e innovazione, rapporti con l’Europa e il Mediterraneo”.
Tra altri, sono indagati, l’ex assessore all’Industria, Pippo Gianni, accusato di corruzione perché avrebbe ricevuto in regalo un televisore e un telefonino; Martino Russo e Francesca Marcenò, dirigenti dell’assessorato, il primo accusato di corruzione ( televisore anche per lui); per Marcenò l’ipotesi di accusa è abuso d’ufficio.
Per Cacciola, va detto, l’ipotesi di accusa è di falso ideologico, non c’è quella che ipotizza il reato ben più grave dell’associazione a delinquere e della corruzione, che pende sul capo di alcuni degli altri 10 indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha acceso i riflettori sulla realizzazione dell’impianto fotovoltaico della Heliospower srl a Monreale, fra il 2009 e il 2010. Una “fattoria solare” autorizzata dalla Regione grazie alla classificazione “sperimentale”, costruita e poi venduta ad un gruppo spagnolo per milioni di euro. L’assessore messinese potrebbe presto chiarire la sua posizione con la magistratura palermitana e uscire dall’inchiesta.
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