sicilia vista dall'alto, foto NASA

La Costituzione riconosce gli svantaggi dell’insularità per la Sicilia: voto storico al Senato

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È stato approvato ieri all’unanimità in Senato con 223 voti favorevoli il disegno di legge Costituzionale che riconosce all’articolo 119 il “grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità” per Sicilia e Sardegna. Si tratta, precisa il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di un «traguardo storico, atteso da decenni».

Circa un anno fa, a ottobre 2020, uno studio pubblicato dalla Regione Siciliana puntava l’attenzione su alcuni degli svantaggi che comporta essere un’Isola. In particolare, il report si concentrava sul fattore economico, evidenziando come per alla Sicilia il solo fatto di esser un’Isola – quindi la sua caratteristica “insularità” – costi tra i 6 e i 6,5 miliardi di euro, equivalenti a una “tassa occulta” annuale di 1.308 euro a persona.

Per l’ufficialità mancano ancora altre tre votazioni, ma il risultato sembra essere ormai scontato. Così, con il voto di ieri, mercoledì 3 novembre, in Senato, lo svantaggio naturale di Sicilia e Sardegna è stato ufficialmente riconosciuto all’interno della Costituzione Italiana. All’articolo 119, dopo il quinto comma è stato infatti inserito il seguente passaggio:

Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire un’effettiva parità e un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili.

A commentare, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: ««Il via libera del Senato – sottolinea – all’introduzione in Costituzione del riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità è un traguardo storico atteso da decenni per la Sicilia e per i siciliani, così come per la Sardegna e per tutte le isole italiane. Lo abbiamo raggiunto anche grazie a una “battaglia” condotta congiuntamente dalle due grandi isole “sorelle”».

«Ringrazio i senatori di tutti gli schieramenti – prosegue – per questo primo fondamentale passaggio che dovrà completarsi con quelli ulteriori, previsti dalla nostra Carta costituzionale. Un plauso va anche al vice presidente della Regione, Gaetano Armao, per il costante impegno nel perseguire questo obiettivo, a partire dalla Relazione sui costi dell’insularità che ha presentato con oggettività il salatissimo conto che pagano i siciliani per vivere su un’isola, approvata anche dalla Commissione paritetica Stato-Regione».

«Oggi – conclude il presidente Nello Musumeci – si è posto un principio fondamentale, ma adesso sono necessarie iniziative legislative consequenziali per compensare concretamente le popolazioni isolane, consentire loro di godere degli stessi diritti e di competere alle stesse condizioni di quelle residenti in altre parti d’Italia». In sostanza, quindi, lo Stato dovrà porre in essere tutte le iniziative necessarie per eliminare gli svantaggi derivanti dall’insularità per le due isole maggiori italiane, la Sicilia e la Sardegna, a partire da un aumento delle risorse a disposizione che serva a colmare il gap esistente in diversi frangenti della vita quotidiana dei cittadini, a partire – per esempio – dall’annosa questione della coesione territoriale.

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