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Vittorio Emanuele. Sfumano i 250 mila euro per il mini cartellone. Critico Genovese della Cisl

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teatro vittorio emanueleLa legge di Stabilità Regionale non lo prevede, quindi niente fondi per il Teatro Vittorio Emanuele. Il contributo straordinario di 250 mila euro, che avrebbe consentito di avviare una mini stagione, non arriverà. Nessuna “Primavera dei teatri” a Messina, che aveva sperato di godere di una stagione teatrale ridotta all’osso ma che almeno avrebbe dato respiro a un teatro vessato da tante difficoltà. A comunicare il mancato stanziamento dei fondi per Messina è stato lo stesso assessore regionale alla Cultura, Michela Stancheris, con un fax che è stato letto in aula durante la seduta della commissione consiliare. Il Teatro sarà costretto a rimanere fermo. Era stato richiesto un progetto preciso per avere la possibilità di accedere al finanziamento, ma non è bastato. Così il Vittorio Emanuele torna al centro delle polemiche.

In merito, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, dichiara: «I fondi negati all’Ente non sono altro che il frutto delle pantomime stucchevoli che si sono registrate sull’asse  Messina-Palermo». Il leader della Cisl messinese chiama in causa il Primo cittadino della città dello Stretto: «Accorinti batta un colpo. Adesso spetta a lui difendere le sue scelte, il futuro dell’Ente culturale e l’occupazione di 63 lavoratori diretti  e di circa 80 indiretti».  

Il sindacato ha chiesto a più riprese una riprogettazione regionale del settore per dare alla Sicilia una politica culturale univoca per eliminare sprechi e differenze di trattamento economico tra i territori e Teatri, per armonizzare e innalzare il livello del rendimento degli investimenti regionali nelle produzioni culturali.

«L’istituzione di un fondo unico per i teatri, dove attingere per programmare le manifestazioni e la messa in rete con gli altri Teatri è un atto che va nella direzione di una sana  riprogettazione – sostiene Tonino Genovese. Il Teatro Vittorio Emanuele deve divenire centro e motore della promozione culturale provinciale dando corpo alle iniziative di diffusione della cultura, nelle scuole, nei Comuni, ed estendendo nella città la propria influenza e guida nelle attività artistiche/culturali».  

La Cisl denuncia come la Regione continua a far vivere l’Ente Teatro in una situazione di confusione, senza un Consiglio d’Amministrazione che impedisce all’Ente di assumere impegni e compiere atti amministrativi e gestionali, né un Direttore amministrativo: «È del tutto illogico nominare un commissario ad acta per approvare bilanci e cartelloni – sottolinea Genovese – quando manca l’organo che poi li dovrà realizzare. Non si capisce quali siano i motivi che ostano alla nomina del Consiglio d’Amministrazione che, successivamente, dovrà a sua volta indicare il   Sovrintendente».

«In questa situazione — continua il segretario della Cisl — si produce solo confusione, instabilità e   preoccupazione tra i dipendenti e non si capisce perché, mentre per il Teatro Bellini di Catania e per il Massimo di Palermo siano stati nominati dei commissari straordinari, per il Teatro di Messina si scelgono percorsi tortuosi che rendono impossibile qualsiasi attività istituzionale». 

Inoltre, il sindacato esprime preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori  del Teatro: «Da oltre 27 anni, i dipendenti, tutti – ricorda Genovese — hanno realizzato una notevolissima quantità di produzioni teatrali, musicali, espositive  e di altro tipo, portando lustro alla nostra città, con risorse e impegni   finanziari ben diversi da quelli erogati per altri Teatri siciliani. Messina non ha certamente contribuito agli abusi e agli sperperi. La spending review sia fatta nei luoghi e negli ambienti che hanno generato abusi, ma non a Messina».         

 

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