Con il progetto “The Green Bin”, Carmine Bellantoni e Gabriele Lucca – studenti del corso triennale di Chimica dell’Università di Messina – sono arrivati alla fase finale del contest di idee “Red Bull Basement”.
“The Green Bin” si concentra sulle buone pratiche per il riciclo dei rifiuti. «Abbiamo progettato “The Green Bin” – dice Carmine – per stimolare a compiere la raccolta differenziata mediante una ricompensa in base alla quantità di rifiuti generata».
L’idea dei due ragazzi messinesi si è classificata all’8° posto su un totale di 73 progetti italiani, accedendo così alla fase finale del “Global Workshop” della Red Bull.
L’Università di Messina “ti mette le ali”
Periodo di soddisfazioni per l’Ateneo di Messina. Dopo, infatti, la Start Cup Sicilia 2020, ecco che altri due studenti dell’UniMe attraversano l’Europa con le loro idee. “The Green Bin”, infatti, accederà alla fase finale del contest internazionale “Red Bull Basement”.
Carmine e Gabriele puntano sul green e su una corretta metodologia per la raccolta differenziata. «Il riciclaggio dei rifiuti è uno dei problemi più rilevanti della nostra epoca e l’obiettivo principale della nostra idea – dice Carmine Bellantoni – è quello di contribuire ad aumentare la consapevolezza degli studenti e dell’intera comunità accademica sulla necessità di dover agire per il nostro futuro.
A tal proposito, abbiamo progettato “The Green Bin”, per stimolare a compiere la raccolta differenziata mediante una ricompensa. Quest’ultima è relazionata alla quantità di rifiuti generata. L’idea prevede un cestino dotato di una bilancia, in funzione del peso che permetterà di assegnare punti in base al totale. Il meccanismo della premialità può rappresentare uno stimolo per aumentare la percentuale della raccolta. Tutto è nato per scherzo, dopo aver visto il post del contest su Instagram, ma più passava il tempo e più il desiderio di dare un contributo al nostro Ateneo prendeva forma e concretezza.
Abbiamo dedicato due intere settimane solo alla realizzazione del video di presentazione, facendo attenzione ad ogni minimo dettaglio e contattandoci via Microsoft Teams in questa fase pandemica così complessa, anche perché Gabriele abita a Messina e io, invece, a Reggio Calabria».
Gli studenti di Messina al Red Bull Basement
Il progetto si articola, inoltre, in ulteriori tre fasi:
- l’apertura del cestino avverrà mediante un codice QR, che sarà letto da un sensore apposito, o mediante una tessera;
- i punti verranno assegnati per ogni categoria di rifiuto (carta, plastica, umido, alluminio, sigarette, ecc.);
- il punteggio ottenuto per l’umido e le sigarette, potrà essere utilizzato come bonus per le altre categorie.
I rifiuti umidi possono essere recapitati ad aziende per la produzione di compost e biogas, mentre i mozziconi di sigarette, essendo il loro smaltimento argomento di ricerca in varie Università, potrebbero essere inviati a queste ultime.
Soddisfatta anche la Prorettrice ai Servizi agli studenti e Delegata RUS, prof.ssa Roberta Salomone. «L’Università di Messina – dice la Salomone – è consapevole del ruolo che gli Atenei possono svolgere per la diffusione della cultura della sostenibilità, non solo attraverso l’ottimizzazione dei propri processi interni, ma anche con l’adeguata formazione ed educazione dei propri studenti.
Già da diversi anni l’Ateneo è, infatti, impegnato in molteplici azioni indirizzate al miglioramento della sostenibilità ambientale, sociale ed economica ed è con grande soddisfazione che accogliamo la notizia che vede protagonisti due nostri ragazzi».
Cos’è Red Bull Basement?
Red Bull Basement University è una piattaforma collaborativa per studenti, pensata per stravolgere lo status quo e co-creare progetti in grado di cambiare in positivo le università attraverso la tecnologia. Red Bull Basement University vuole connettere e ispirare la nuova generazione di studenti con la mentalità del “Do It Yourself”, attraverso piattaforme avanguardistiche di collaborazione, empowerment e scambio di idee sul tema della tecnologia per il bene comune.
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