rifiuti nucleari in sicilia

Un deposito di rifiuti nucleari in Sicilia? Musumeci: «Non possiamo permettercelo»

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Quattro zone della Sicilia sono state indicate come potenziali depositi di rifiuti nucleari. Immediato il “no” dei sindaci dei comuni interessati, cui è seguito l’intervento del presidente della Regione Nello Musumeci: «Abbiamo elementi tecnici inoppugnabili per contestare questa scelta, in contrasto con tutti gli indicatori fisici, sociali, economici e culturali dell’Isola e lo faremo anche con il coinvolgimento dei Comuni interessati, che condividono le nostre preoccupazioni».

La notizia è del 5 gennaio 2021, quando – con  il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – è stata pubblicata la Cnapi (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico), una mappa al cui interno sono contenute 67 aree sparse in tutta Italia in cui si ritiene possibile istituire un deposito per i rifiuti nucleari. Tra queste, anche alcune zone della Sicilia (Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula e Petralia Sottana, Butera).

Immediato il “NO” dei sindaci dei Comuni interessati, cui è seguito un intervento del presidente della Regione Nello Musumeci. Il Governatore ha infatti convocato una riunione di Giunta per discutere la questione e motivare attraverso “elementi tecnici inoppugnabili” la propria contrarietà.

«Siamo pronti a dimostrare – ha affermato Musumeci in diretta durante trasmissione “Dentro i fatti”, su TgCom24 – che l’individuazione dei quattro siti siciliani che dovrebbero ospitare i rifiuti radioattivi è scelta che possiamo confutare. Già ho convocato la Giunta di governo che darà mandato ad un gruppo di esperti (che prevede anche il coinvolgimento delle quattro Università siciliane) di predisporre un dossier che evidenzi la superficialità dei criteri utilizzati dal Ministero per l’Ambiente nella scelta dei siti. La Sicilia, per la sua vocazione, specificità e condizione ha bisogno di ben altro».

«Abbiamo elementi tecnici inoppugnabili per contestare questa scelta – ha proseguito –, in contrasto con tutti gli indicatori fisici, sociali, economici e culturali dell’Isola e lo faremo anche con il coinvolgimento dei Comuni interessati, che condividono le nostre preoccupazioni».

«La Sicilia – ha concluso Nello Musumeci – anche per la sua alta vulnerabilità sismica e per la disastrosa condizione della viabilità interna, su cui la Regione non ha competenza diretta, non può permettersi né di ospitare né di trasportare rifiuti nucleari. E se per le strade provinciali aspettiamo da due anni l’invio di un Commissario straordinario da Roma che avvii la manutenzione, per i rifiuti nucleari presenteremo al più presto una carta che illustri le criticità e faccia valere le nostre ragioni. Senza alzare la voce, perché più che manifestazioni e cartelli di dissenso servono in questo momento dati e pareri tecnici. Dimostreremo che, certamente per quanto riguarda la Sicilia, è stato preso un abbaglio».

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  1. L’unico posto in Sicilia e lo scoglio di Lampione.Sogin ha 23 siti ,basta scegliere 1 sito.e ridurre la massa dei rifiuti nucleari via plasma a 20.000°.

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