L’intero Direttivo di UIL Giovani Messina dà le proprie dimissioni a seguito di episodi che definiscono: «un ostacolo alla democrazia interna del Gruppo». Azioni più legate all’apparenza che alla sostanza, di cui i dimissionari affermano di condividere gli obiettivi ma non i metodi.
Una decisione presa lo scorso 29 marzo all’unanimità dai membri del Direttivo: Alfredo Mangano, Andrea Giannino, Fabrizio Manfredi, Emanuele Morabito, Tonino Salvo, Grazia Micalizzi, Miriam Farhane, Matteo Trifiró, Giulia Giglia e Fatima Ezzahra Ban El Haq.
«Le ragioni alla base di tale scelta – spiegano nel comunicato che annuncia le dimissioni – sono una serie di episodi che si sono dimostrati di ostacolo alla democrazia interna del Gruppo e che sono stati letti come un metodo per rendere strumento l’impegno di singoli individui fino a rischiare di ledere anche alla loro dignità e al loro impegno nelle attività di questi mesi».
Nello spiegare le ragioni della propria scelta, gli ormai ex membri del Direttivo portano come esempio un evento avvenuto di recente: «Il fatto più eclatante è consistito nella richiesta di far esporre – chiariscono – durante il venturo Congresso Provinciale UIL Messina, ad un membro designato dalla Segreteria, e non scelto dal Gruppo stesso, una relazione sulle attività svolte. Alla base di tale richiesta ci sarebbe la necessità di far sì che un “volto appartenente a una minoranza religiosa sia un forte messaggio per l’odierna Politica e grande dimostrazione di integrazione”».
Pur condividendo le lotte, gli obiettivi e cogliendo i motivi di questa richiesta, dichiarano: «Questa imposizione ci è sembrata sia minaccia alla struttura interna del Gruppo, che ha sempre scelto in maniera autonoma i suoi rappresentanti, sia un pessimo esempio di strumentalizzazione. Abbiamo sempre ritenuto un principio fondamentale del nostro modo di agire l’anteporre I fatti agli slogan e mai avremmo pensato di essere utilizzati come uno strumento di propaganda».
«Vogliamo dimostrare l’integrazione con i fatti e non con le apparizioni pubbliche» queste le parole con cui i giovani della UIL hanno espresso il loro dissenso nei confronti della decisione presa. «Parole – continuano – pronunciate dalle stesse ragazze che, inoltre, hanno comunicato che tale richiesta era stata posta loro in privato qualche giorno addietro, quasi non fosse necessario neanche discuterne».
Il rifiuto espresso dai giovani del Direttivo, stando a quanto riportato, sarebbe stato visto come un’azione “sovversiva”: «Ci è stato detto che “chi non rispetta le regole farebbe meglio ad andarsene” e noi, pur avendo sempre rispetto delle regole, questa volta abbiamo deciso di disobbedire a delle regole che ci sono sembrate forse troppo legate a un clima di apparenza pubblica».
«Per tali ragioni – concludono i dimissionari– abbiamo deciso di abbandonare il nostro percorso sotto il nome di UIL e di continuare, in maniera autonoma, a portare avanti il nostro percorso di proposte volte a migliorare la città. Abbiamo sempre agito con il solo beneficio della soddisfazione e continueremo a farlo portando con noi i valori sindacali in cui crediamo».
Una rottura che però non vuole cancellare i rapporti passati, fanno sapere i ragazzi, augurandosi in futuro di poter portare avanti battaglie comuni con la stessa UIL.
(Foto reperita tramite la pagina Facebook di UIL Giovani Messina)
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