La provincia di Messina è la principale destinazione turistica della Sicilia. Nel 2018 sono state registrate quasi 3,5 milioni di presenze (il 23,1% del totale regionale) che le hanno consentito di conquistare il primo posto come meta preferita per le vacanze sull’isola. Al secondo posto si piazza Palermo con il 21,7% e Trapani che assorbe il 15,7% del totale delle presenze rilevate sull’Isola. Messina, quindi, batte tutti, diventando il fiore all’occhiello della Sicilia.
E’ la fotografia di un settore in piena salute quella che arriva da Erice dove, per due giorni, si sono riuniti gli Stati generali del turismo, organizzati dalla Regione Siciliana, per mettere a confronto esperti, operatori e rappresentanti delle istituzioni.
In Sicilia, nel 2018, si è registrato un aumento dei flussi turisti rispetto all’anno precedente del 2,9% sia in termini di arrivi (oltre 140 mila in più) che di presenze (oltre 430 mila pernottamenti in più), consolidando la ripresa che si era manifestata negli anni precedenti. Le presenze risultano in crescita negli esercizi alberghieri (+1,5 per cento), ma soprattutto in quelli extra-alberghieri (+8,9%). In quest’ultima tipologia di esercizi, il numero degli arrivi è cresciuto del 6,5% e le presenze arrivano a 3 milioni (+8,9% sul 2017) mentre un milione e 100 mila sono gli arrivi (+6,5%), con una permanenza media di 2,9 notti. Negli esercizi alberghieri, invece, le presenze sfiorano i 12 milioni e gli arrivi si assestano a oltre 3 milioni 800mila. In media la permanenza negli alberghi si conferma pari a 3,1 notti per cliente.
I dati raccolti dall’Osservatorio Turistico Regionale dicono che le presenze dei clienti italiani nell’Isola sfiorano i 7 milioni 500 mila, in lieve flessione rispetto al 2017 (-0,3 per cento). Un andamento particolarmente positivo riguarda la componente non residente.
La Sicilia piace, soprattutto, ai francesi: sono loro, con il 20,5 per cento, a primeggiare tra le presenze straniere. Seguono Germania (15,3%), Regno Unito (8,5%) e Stati Uniti (6,6%).
Ma la crescita complessiva del 5,7 per cento registrata nel corso del 2018 nelle presenze straniere è frutto anche del crescente interesse verso la Sicilia di clienti provenienti dal Sud Est asiatico (un esempio su tutti, la Cina con un +20,3%nel 2018) piuttosto che dalla Croazia (+28%) o dai paesi e territori dell’America centro settentrionale (quali ad esempio il Canada che ha fatto registrare, tra il 2017 e il 2018, un incremento percentuale delle presenza pari al 21,6%).
I dati relativi ai primi tre mesi del 2019, seppur ancora assolutamente provvisori e in costante aggiornamento, confermano, per la componente straniera, gli andamenti appena descritti e, contrariamente al passato, collocano la Germania al primo posto della graduatoria delle provenienze straniere nell’Isola.
A chiudere i lavori degli Stati generali del turismo è stato il governatore Nello Musumeci che ha ricordato come, per la prima volta, l’amministrazione si sia dotata di un Programma triennale di sviluppo turistico, uno strumento che consentirà di pianificare nuove strategie per intercettare ulteriori flussi sia stranieri che nazionali.
«La Regione, ben consapevole del valore strategico del settore turistico e delle sue infinite opportunità – sottolinea il governatore Musumeci – ha potenziato gli investimenti, creato le sinergie per un miglioramento generale del sistema e avviato la programmazione triennale degli eventi, in modo da rendere pienamente fruibile in tutte le stagioni dell’anno il calendario degli appuntamenti. In questo modo favoriamo anche la destagionalizzazione».
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