Tributo a Di Matteo: parlano Accorinti, Barrile e Campagna

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«Bisogna costituire un cordone contro la mafia», così il sindaco, Renato Accorinti, alla cerimonia che conferirà al giudice Nino Di Matteo la cittadinanza onoraria. La cerimonia, in pieno svolgimento, è cominciata con i saluti del Sindaco che, dopo avere sottolineato l’importanza della collaborazione delle scuole per emarginare la mafia. «Dobbiamo far rivivere nel nostro animo le vittime della mafia», sottolinea infine il Sindaco.

Particolare l’esordio, invece, di Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale, che, nel suo intervento, sente il bisogno di difendersi dalle voci secondo cui lei «non saprebbe chi è Nino Di Matteo». Dopo i ringraziamenti al sindaco ed alle autorità intervenute, si dice «fiera di aver deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria che lega la città alla legalità. Stiamo costruendo oggi – continua Barrile – una rete di sostegno alla lotta contro la mafia». Dopo la consegna del documento, una studentessa del liceo Archimede legge il messaggio del sindaco di Roma, Ignazio Marino: «La città di Roma partecipa al conferimento della cittadinanza – scrive Marino -. Non bisogna abbassare la guardia perché la mafia cambia pelle. Anche a Roma è penetrata e bisogna dire no, perché si può fermare. Grazie anche a  Nino Di Matteo».

Di seguito un messaggio di Don Ciotti che definisce Nino Di Matteo un «magistrato serio e coraggioso». L’intervento del presidente dell’Ars, Giuseppe Ardizzone che sottolinea che «la mafia colpisce tutti, quindi la lotta alla mafia deve essere fatta da tutti», spesso, aggiunge «i magistrati vengono lasciati soli» e «sono prigionieri del lavoro che fanno», «oggi è un giorno di festa, lo stato è qui».

Forte l’intervento del fratello di Graziella Campagna, Piero, che ricordando l’assassinio della sorella, dice: «La vendetta non è giusta, è la giustizia il mezzo giusto».

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