Per il “Sole 24 Ore” UniMe è il secondo Ateneo del Meridione

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L’università di Messina è la seconda del Meridione. Ad affermarlo è la classifica del “Sole 24 Ore” sulla qualità degli Atenei italiani, concedendo a quello peloritano la medaglia d’argento, dietro solo all’Università di Salerno, ritenuta la migliore del sud Italia. Nel dettaglio, Unime raggiunge i risultati più rilevanti anche sul fronte della sostenibilità della didattica (rapporto tra docenti di ruolo e corsi di studio) con il 7° posto assoluto e sulla competitività della ricerca (capacità di attrarre finanziamenti) con il 12° posto assoluto.

Ottimo anche il dato per ciò che concerne gli stage (percentuale di crediti ottenuta dagli studenti in tirocinio sul totale) con il 5° posto nazionale. Incoraggiante anche il dato su scala nazionale, dove Messina guadagna quattro posizioni rispetto all’edizione precedente, salendo al 35° posto generale: una delle migliori performance, come attesta lo stesso quotidiano economico.

Un risultato che secondo il Rettore, Pietro Navarra, è la conferma della bontà del lavoro svolto sin qui per rendere sempre più competitivo il nostro Ateneo: “La classifica – dice il Rettore, Pietro Navarra – per la terza edizione consecutiva conferma che Messina è la seconda Università meridionale tra quelle di grandi dimensioni in termini di qualità, dietro Salerno. Così come l’Ateneo campano, anche noi quest’anno abbiamo guadagnato terreno, ma i dati a nostra disposizione sono ancora migliori rispetto a quelli riportati nel ranking. Ad esempio, a Messina viene attribuita una percentuale del 53% sull’erogazione delle borse per il diritto allo studio rispetto al totale degli aventi diritto. In realtà, già da due anni siamo tra i pochi nel Centro-Sud ad avere portato questa percentuale al 100%: relativamente al 2015/16, ad esempio, 2.108 studenti hanno ottenuto il sussidio. Abbiamo avviato, poi, verifiche per ciò che concerne l’internazionalizzazione, perché riteniamo che anche quel dato sia sottostimato: per fare un altro esempio, eroghiamo ormai dal 2014 ben 500 borse Erasmus l’anno ed abbiamo avviato consistenti programmi di mobilità. Infine, i numeri sulla ricerca sono riferiti a rilevazioni ANVUR superate, visto che i nuovi dati, resi pubblici da un paio di settimane, ci pongono come prima università italiana per incremento della performance (+17%).
Più in generale, sostenibilità della didattica e capacità di attrarre fondi restano i nostri punti di forza in questa graduatoria. Al contrario, sono negativi i numeri inerenti l’occupazione. L’Ateneo, in realtà, sta cercando di invertire questa tendenza, con gli strumenti a sua disposizione. Basti guardare il dato sul numero di stage, che ci pone al 5° posto in Italia. Inoltre, il Centro di Orientamento e Placement nell’ultimo anno ha erogato assegni di tutorato per 160mila euro ed organizzato numerosi momenti di incontro tra studenti e imprese. Sicuramente, la debolezza del tessuto economico nel contesto di riferimento non aiuta, non solo Messina, ma tutte le Università siciliane e meridionali”.

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