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Scontro tra De Luca e la Regione. Falcone: «Prima di parlare, dovrebbe studiare»

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«Ci dispiace che il sindaco di Messina cerchi di strumentalizzare ogni vicenda, anche quando si viene a discutere dei suoi stessi errori» esordisce così l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone nel replicare ad alcune affermazioni fatte da Cateno De Luca nella sua diretta social di stamattina. Al centro della polemica, il bando del MIT cui la Regione Siciliana partecipa con il progetto del Comune per l’eliminazione delle baracche di Messina.

Ne avevamo parlato ieri. La Regione Siciliana ha deciso di partecipare al bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare” con un progetto pilota realizzato dal Comune di Messina riguardante le baraccopoli ed il risanamento delle zone più degradate della città. Nella sua diretta di questa mattina, però, il sindaco Cateno De Luca aveva puntato il dito contro la Regione per dei problemi nel caricamento del progetto sulla piattaforma nazionale.

«Ieri – ha affermato il Primo Cittadino – è stata una giornata d’inferno.Abbiamo iniziato la procedura per presentare il progetto, ma la banca dati ha rifiutato la domanda della Regione per le baraccopoli del Comune di Messina. Perché? Perché la Regione Siciliana aveva presentato già tre domande e il bando prevedeva che ciascun Ente potesse presentare solo tre istanze. Per fortuna ci è venuta l’idea di cambiare il soggetto proponente». 

Ma secondo quanto affermato dall’assessore Marco Falcone, le cose non sono andate esattamente così: «Per venire incontro alle esigenze della città di Messina – ha scritto l’Assessore in una nota – io stesso, ieri mattina, li ho accompagnati presso gli uffici dell’assessorato per recepire correttamente il progetto e risolvere quei problemi che erano stati creati da loro stessi».

«Il bando del Ministero – ha spiegato – dava la possibilità a Regioni e Comuni di presentare tre progetti in via ordinaria, da 15 milioni ciascuno entro il 15 marzo, e un progetto cosiddetto pilota, dal valore massimo di 100 milioni entro il 15 aprile. Così la Regione ha fatto: ha presentato due differenti progetti per Ravanusa, Licata e Palma di Montechiaro – qualcuno, prima di parlare, dovrebbe studiare – e uno per l’Acese. Dieci giorni fa il Comune di Messina ha inviato gli atti, tra l’altro non completi, per accedere al progetto pilota. Anche in questo caso la Regione, definiti gli adempimenti, ha regolarmente apprezzato la proposta in giunta, come preannunciato dal presidente Musumeci. L’amministrazione messinese sa bene che gli eventuali problemi sono da attribuirsi allo stesso Comune e alla piattaforma nazionale».

«Ci dispiace – conclude Falcone – che qualcuno abbia studiato poco o male».

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