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Santo Stefano. La Grande Guerra attraverso le immagini di Beltrame sulla “Domenica del Corriere”

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centenarioVenerdì 29 Agosto, alle 19.00, all’Auditorium “San Gaetano”, a Santo Stefano di Briga-Messina, nel Centenario della Prima Guerra Mondiale (1914-1918), la “Grande Guerra” sarà vista e letta attraverso le illustrazioni del pittore Achille Beltrame pubblicate dalla Domenica del Corriere negli anni 1964-1965, a 50 anni del tragico evento. In quest’anno 2014, il nostro Senso della Storia ci impone l’obbligo di dedicare uno spazio di memoria alla più spaventosa e sanguinosa Guerra scatenata e subita dall’intera Umanità. Definita “La Grande Guerra”, poi numerata Prima Guerra Mondiale, in un macabro elenco, che precede e la distingue dalla Seconda Guerra Mondiale, ebbe inizio, ma è solo una data convenzionale, il 1 Agosto 1914 con la dichiarazione di Guerra lanciata dalla Germania alla Russia. Per esprimere il doveroso omaggio ai milioni di morti, feriti e mutilati, rievocando avvenimenti lontani nel tempo 100 anni, che nessuno di noi ha vissuto, non c’eravamo, ma che ci toccano come discendenti dei sopravvissuti».

Quando ancora la Televisione era da inventare e la Radio gracchiante aveva pochi ascoltatori, spettava alla stampa l’ingrato compito di diffondere le drammatiche immagini di eventi di cronaca nera, di bollettini di guerra e le notizie su avvenimenti positivi; la Domenica del Corriere ha impreziosito il suo contributo al Giornalismo Italiano con la collaborazione di valenti professionisti.

Agli autori di questi preziosi cimeli, dedichiamo solo brevi e incompleti cenni biografici, ritenendo che la lettura e visione della loro opera sia la più efficace maniera per apprezzarne la valenza artistica; entrambi, secondo il loro personale modo di esprimersi, hanno saputo documentare importanti avvenimenti della Storia più o meno recente.

Franco Bandini fu inviato speciale per oltre 40 anni, della Domenica del Corriere, del Corriere della Sera, dell’Europeo e della rivista Tempo; non senza ragione è stato considerato uno dei massimi esperti di Storia Moderna.

Si è spento, il 24 novembre, a 83 anni, nella sua fattoria Il Casalone, a Colle Val d’Elsa, in Toscana.

Achille Beltrame, nato Arzignano (Vicenza) il 19 Marzo 1871, ebbe una prolifica attività di illustratore, iniziata nel 1896, quando la notizia del futuro matrimonio di Vittorio Emanuele III con la figlia del Re del Montenegro, Elena Petrovic Niegos, lo spinge a Cettigne, per realizzare ritratti, paesaggi e la segreta speranza, tentativo fallito, di ritrarre la futura Regina d’Italia.

Con i suoi disegni a colori, Beltrame ha raccontato e rappresentato i fatti più importanti e più curiosi della vita, dall’avvenimento di risonanza mondiale, al fatterello di cronaca strano o impensato, purché di attualità palpitante; oggi si dice: “L’ho visto in tv”; allora, si diceva: “L’ho visto sulla Domenica del Corriere”.

L’8 Gennaio del 1899 la Domenica del Corriere è in edicola per la prima volta, con la copertina “Una bufera di neve in Montenegro”, firmata da Achille Beltrame; da quel momento le tavole pubblicate, in prima e ultima pagina, saranno 4.662. Le guerre, le incoronazioni dei sovrani, i naufragi, lo sport, le scoperte della scienza, eruzioni vulcaniche, le automobili, le stranezze e le imprese, gli eroi piccoli e grandi, le tragedie e i fatti minori della cronaca: con i suoi disegni e i colori, con uno stile inconfondibile, preciso, ricco di particolari e di movimento, Beltrame ha raccontato davvero il mondo.

Eppure Achille Beltrame, che non si mosse da Milano, non vide mai un disastro ferroviario e non volle mai andare a controllare dal vero le verità della sua fantasia, raccontò, come nessuno, fidandosi della descrizione degli inviati, tutti i fatti della storia del mondo tra il 1899 e il 1945. E’ morto il 19 Febbraio 1945, per una caduta in giardino, dopo aver indicato e già avviato il suo successore Walter Molino.

Al di là delle didascalie, le 163 illustrazioni di Achille Beltrame sulla Grande Guerra di Franco Bandini, che saranno proposte in visione, meriterebbero, singolarmente, una più ampia trattazione; ce ne esentiamo per nulla togliere alla drammaticità degli avvenimenti raccontati ed illustrati, ed alla interpretazione della Storia degli Autori. Nel corso della lettura emergono giudizi ed espressioni che rispecchiano lo spirito di un’epoca lontanissima da quella che stiamo vivendo; rispettiamo la valenza giornalistica dei messaggi contenuti, che si discostano notevolmente dalla nostra posizione, di contemporanei in regime di pace, di fronte alla Guerra.

La proiezione è stata concepita e proposta per rafforzare la convinzione che, da ogni Guerra, l’intera Umanità esce sconfitta.

La Grande Guerra ha chiesto e ottenuto in sacrificio, a tutte le Nazioni contendenti: 8 milioni, 861 mila, 500 morti, 7 milioni, 784 mila, 303 prigionieri e dispersi, 21 milioni, 209 mila, 177 feriti; numeri impressionanti che non sono bastati ad impedire che si ripetesse, venti anni dopo, un secondo genocidio con un’altra Guerra Mondiale numerata Seconda. A noi è toccato solo il compito di una rievocazione per immagini; se con essa, anche minimamente, avremo contribuito ad impedire che si ripetano altre Guerre, saranno il Tempo e le generazioni future a dirlo. A tutta l’Umanità in pace, senza litigi, sarà più facile difendersi dalle calamità naturali; accetteremo riverenti il responso di un terremoto, di un alluvione, di una mareggiata, ma non quello di una Guerra, senza vinti, né vincitori, dalla quale si esce tutti sconfitti.

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