«Più che tour dei quartieri e delle periferie sembra di assistere ad una sagra itinerante»: così Fabio Morabito, presidente dell’Associazione Radici commenta il giro dei villaggi cui il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si sta dedicando in questi giorni, insieme alla Giunta comunale. «Se si fosse voluto veramente intervenire a favore delle periferie e dei villaggi – rincara la dose Morabito – si sarebbero cercati strumenti atti alla realizzazione del decentramento come del resto presuppone la legge».
Da qualche giorno, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha dato il via a un tour dei villaggi della città dello Stretto, tra chiacchiere con i residenti del luogo, pranzi e caffè nei locali delle diverse zone e le consuete foto pubblicate sui social. Questa iniziativa ha però fatto storcere il naso a molti, che hanno commentato con ironia o con aspre critiche.
Tra questi ultimi figura il presidente dell’Associazione politico-culturale Radici, Fabio Morabito, che sottolinea le mancanze dal punto di vista del decentramento amministrativo, e aggiunge: «Ci ritroviamo con Municipalità private delle loro prerogative e con una zona nord che invoca il referendum scissionista».
«Se il Sindaco della città – prosegue Morabito –, se gli Assessori, se il Direttore Generale del Comune di Messina, se i vertici delle partecipate devono girare i villaggi, i quartieri per “raccogliere” la segnalazione di lampadine e buche allora siamo alla frutta, anzi siamo nel pieno della campagna elettorale».
«I villaggi – conclude il presidente dell’Associazione Radici –, i quartieri, le periferie non sono luoghi da tour, da fare dopo tre anni e mezzo, sono invece la città di Messina che va attenzionata giorno dopo giorno, nel rispetto dei ruoli, in sinergia istituzionale, altrimenti, tra una salita su un cannone ed un giro di giostra, si rischia di scambiare i villaggi come le tappe del “tour a modo mio” del cantante- sindaco».
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