Giardini sui tetti dei palazzi di città, l’iniziativa di quattro giovani professionisti per ridare vita alle campagne, un sistema per ridurre l’inquinamento e risparmiare sui biglietti dei bus, un progetto per far circolare i libri per le strade delle città: sono queste le quattro idee dal mondo per rendere Messina un po’ più bella di questa settimana. Cominciamo con la prima, per respirare un po’ d’aria pulita anche in mezzo alla giungla urbana.
A giugno 2019 la città di New York ha approvato il Climate Mobilization Act, una legge contenente al suo interno l’obbligo per tutti i nuovi edifici commerciali o residenziali di prevedere un “tetto verde”. In sostanza si tratta di tetti giardino, con piante e alberi che possano – tra le altre cose – isolare la struttura, aiutando a tenere lontano il calore dalle abitazioni, intercettare gli inquinanti, assorbire CO2 e monossido di carbonio, e, ovviamente, generare ossigeno. Una soluzione simile a quella del Bosco verticale realizzato a Milano dallo studio Boeri, ma più adatta a una città come Messina, dove gli edifici sono decisamente più bassi. Oltre ai vantaggi sulla salute degli abitanti, anche il fattore estetico fa la sua parte. Affacciarsi alla finestra e trovarsi davanti agli occhi tanto verde al posto del grigio cemento dei condomini non sarebbe certo male. Come spiegano qui, è però una soluzione costosa.
Esempi nel mondo ce ne sono diversi, come la facoltà d’Arte, Media e Design della Nanyang Technical University di Singapore o la casa di Hundertwasser, a Vienna.
La seconda idea da importare a Messina (e provincia) è quella del team ReCreo, un gruppo di giovani professionisti – Shirin Amini (architetto), Leo Cusseau (Project Manager), Federico Mazzelli (Ingegnere) e Leonardo Porcelloni (geografo) – che ha deciso di creare una piattaforma dedicata alla rigenerazione innovativa delle aree rurali d’Italia. Come funziona esattamente? “Semplicemente” mette in contatto chi ha un terreno o un casolare abbandonato con chi cerca un luogo in cui abitare, a contatto con la natura, lontano dalla frenesia delle metropoli e ha voglia di rimetterlo a nuovo, di rigenerarlo. La piattaforma, per chi fosse interessato, è disponibile a questo link. Mentre un’interessante intervista che spiega più nel dettaglio il progetto è disponibile qui. In foto, il Il Dinamitificio Nobel di Carmignano, la cui storia è raccontata qui.
La terza idea ci arriva da diverse parti del mondo – dalla Cina, dalla Turchia e dall’Indonesia –, ma è applicata anche a Roma e riguarda il trasporto pubblico locale. A Pechino è possibile “scambiare” una bottiglia di plastica con un biglietto della metro, mentre nella Capitale italiana è attiva l’iniziativa ATAC “+ricicli +viaggi” che prevede la possibilità di riciclarle e ricevere in cambio un bonus per l’acquisto scontato dei ticket per bus, tram o metro.
Nel 2017 in Inghilterra sono nate le Book Fairies, le “fatine dei libri”, persone provenienti da tutto il mondo, accomunate dalla passione per la lettura. Cosa fanno? Quando leggono un libro che le colpisce, lo portano in un posto abbastanza frequentato della propria città e lo lasciano lì in bella vista, con dentro un bigliettino che spiega come funziona il “gioco”. Chi lo trova può scegliere di portarsi il volume a casa, leggerlo e poi lasciarlo da qualche altra parte, in una piazza, su una panchina, alla fermata del tram, per consentire a qualcun altro di trovarlo e leggerlo a sua volta. Il tutto viene veicolato e promosso tramite i social. La più famosa delle Book fairies, promotrice del progetto, è Emma Watson, l’attrice britannica che ha interpretato Hermione Granger in Harry Potter. Magari non è l’ideale in questo preciso momento, a causa del coronavirus, ma può essere un’idea da mettere nel cassetto. (Foto © Book Fairies)
Le quattro idee per Messina della scorsa settimana sono disponibili qui.
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