PIAU, Interdonato all’Amministrazione: “Non si intravede una spinta verso il futuro”

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Avendo appreso  della sottoposizione al Genio Civile ed alla Sovrintendenza del  PIAU,  Progetto Integrato per la ristrutturazione e riqualificazione Urbana dell’Area Stazione Marittima/S. Cecilia, il consigliere del Partito Democratico alla Terza Circoscrizione, Santi Interdonato, ritorna sull’elaborato prodotto dall’Amministrazione Comunale, rispetto al quale si è detto contrario.

Interdonato ha inviato all’ingegnere Capo del Genio Civile di Messina, Leonardo Santoro, 3 deliberazioni del consiglio della Terza Circoscrizione ed un documento di osservazioni personali all’ ingegnere Giacomo Villari e all’assessore Sergio De cola, senza – dice – aver ricevuto alcuna risposta.

“Nonostante i temi urbanistici connessi al PIAU – commenta Interdonato – rappresentino i fondamentali elementi di sviluppo per il futuro della città, per i quali sarebbe opportuno il compimento del più ampio e trasparente dibattito per condividere finalità e linee di intervento, l’argomento non è ancora stato trattato dal Consiglio comunale”.

Il consigliere non nasconde la delusione nei confronti dell’Amministrazione Comunale “sia rispetto alle modalità silenti con le quali sta procedendo, sia, soprattutto, nelle scelte di merito che si evincono dal piano”.

In estrema sintesi-a detta di Interdonato – “le osservazioni prodotte pongono in evidenza i seguenti aspetti:

  1. non sussiste un’identità chiaramente orientata verso una prospettiva di sviluppo turistico commerciale che tenga conto delle potenzialità riconducibili alla vicinanza al centro cittadino ed al mare;
  2. non è prevista la delocalizzazione delle attività produttive di carattere industriale non coerenti con la destinazione turistico commerciale ovvero la riconversione delle attività svolte;
  3. non vi è traccia della liberazione dalla invasiva presenza dei fasci ferroviari di RFI;
  4. è prevista una serie considerevole di interventi di edilizia residenziale.”

Su tali elementi, le valutazioni riguardanti tutti i cinque ambiti in cui è suddiviso l’elaborato progettuale, portano il consigliere circoscrizionale a formulare un giudizio pressoché tranciante:

“Così per come presentato –scrive il consigliere-  il progetto non sembra poter aprire quelle prospettive di cambiamento e di sviluppo che il nostro territorio e la nostra comunità attendono da tanti anni. Più che un piano volto al rilancio dell’economia cittadina attraverso la creazione dei presupposti per la produzione di opportunità di impresa e lavoro, sembra trattarsi di un mero “piano di fabbricazione” volto a prevedere esclusivamente dove, come, quanti edifici e residenze allocare. Non si intravede alcuna desiderio di trasformazione della politica del territorio in grado di dare una spinta verso il futuro. L’impressione generale è che la strategia di pianificazione manchi di coraggio e che sia eccessivamente rispettosa degli interessi dei pochi cui, tutto sommato, va bene lo stato attuale delle cose. Ancora oggi, nonostante in tutti i tavoli degli addetti ai lavori si parli di rigenerazione urbana, consumo suolo zero e vengano adottati altri slogan piuttosto suggestivi, alla prova dei fatti sembra che l’idea predominante in capo all’Amministrazione Comunale sia quella di consentire la realizzazione di edifici di natura residenziale. Inoltre si è compreso come il PIAU nulla preveda rispetto al tema fondamentale della perdurante presenza nel territorio da parte di RFI attraverso l’occupazione sia delle aree in cui insistono i binari ferroviari sia delle aree che risultano dismesse da anni anche a causa della conclamata politica dei tagli al sistema trasporti in Sicilia. Sembra infatti chiaro- prosegue il consigliere -che RFI non intende cedere al Comune alcuna area ma, anzi, potrebbe ivi compiere investimenti non legati allo sviluppo del sistema trasporti, bensì per edificare e realizzare profitti. È opportuno sapere se RFI è disposta a collaborare in una logica di partnership che preveda vantaggi ed assunzione di impegni per la realizzazione di opere utili all’interesse generale come lo spostamento verso sud della stazione ferroviaria ovvero ci si trovi dinanzi ad un soggetto che intende muoversi secondo una logica esclusivamente commerciale, trattandosi ormai di una spa a capitale pubblico e basta. L’impressione sul punto è che l’Amministrazione Comunale stia di fatto subendo supinamente l’ingerenza di RFI. Per quali ragioni? È quello che dovrebbero spiegare con la dovuta trasparenza il Sindaco e l’assessore all’urbanistica del Comune di Messina Sergio De Cola.  Sembra essersi palesata con nitidezza la mancanza di volontà politica da parte della Giunta Accorinti ed, in particolare, dell’assessore all’urbanistica Sergio De Cola – conclude Interdonato  – rispetto a tale procedimento amministrativo. L’Amministrazione Comunale, rinunciando anche alla realizzazione del polo industriale e prevedendo nel contempo un piano particolareggiato delle aree ex Zir e Zis,  insistenti in pieno centro città dinanzi al maer, che riqualifica poco e male le stesse, finisce per sacrificare a vantaggio dell’interesse di pochi l’irripetibile possibilità di pianificare un cambiamento fondamentale nelle strategie urbanistiche ed il perseguimento di una nuova prospettiva di sviluppo economico”.

 

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