Papa Francesco: «Il Mediterraneo è il cimitero più grande d’Europa»

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Come ogni domenica, dalla finestra dei Palazzi Apostolici di Roma, Papa Francesco si affaccia per pregare con i fedeli e dopo l’Angelus parla delle tragedie del Mediterraneo. Lo fa ricordando la cerimonia di accoglienza del relitto della barca naufragata nel Canale di Sicilia il 18 aprile 2015.

«Si svolgerà questo pomeriggio (ieri, ndr) ad Augusta, in Sicilia – ha detto Papa Francesco – la cerimonia di accoglienza del relitto della barca naufragata il 18 aprile 2015. Questo simbolo di tante tragedie nel Mar Mediterraneo continui ad interpellare la coscienza di tutti e favorisca la crescita di una umanità più solidale che abbatta il muro dell’indifferenza. Pensiamo – ha detto ancora Papa Francesco – che il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa».

Il naufragio nel Canale di Sicilia

Il naufragio dell’imbarcazione eritrea, a largo delle coste della Libia, con moltissimi migranti a bordo, è considerata una delle tragedie più gravi nel Mediterraneo del 21esimo secolo. Impreciso il numero dei morti che oscilla tra le 700 e le 900 persone, accertate 58 vittime e 28 superstiti.

Domenica scorsa, nella Nuova Darsena di Augusta, è stato accolto il relitto del barcone naufragato ad aprile 2015 e sono state commemorate le vittime di tutte le tragedie del mare. Per volontà del Governo Italiano, il relitto fu recuperato dal fondo del mare con una complessa operazione e portato alla base navale di Augusta per la rimozione dei resti delle centinaia di vittime che vi erano rimaste intrappolate.

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