Nuovo traguardo all’Ospedale Papardo: eseguita prima procedura di denervazione renale

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Completata con successo la prima procedura di denervazione renale a Messina e provincia, all’Ospedale Papardo, presso l’Unità Operativa di Cardiologia, diretta dal dottor Giovanni Consolo. Soddisfatto il direttore generale, Mario Paino: «Un esempio di eccellenza e professionalità che rappresenta un orgoglio per il nostro ospedale e per la città».

Ad eseguire i primi interventi è stata l’equipe di Cardiologia formata dai dottori Marco Cerrito, Giuseppe Venuti e Dalia Di Nunzio. Il team ha completato con successo le procedure Denervazione percutanea delle arterie renali per due pazienti.  Entrambi presentavano da tempo valori pressori molto elevati, nonostante il trattamento con diversi farmaci, e sono stati sottoposti alla procedura mediante tecnica percutanea endovascolare.

«È stata una bella giornata – ha commentato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo, Mario Paino – per l’equipe della Cardiologia dell’Ospedale Papardo che ha avuto la possibilità di eseguire un intervento che potrà giovare a molti pazienti che sono affetti da questa condizione. un esempio di eccellenza e professionalità che rappresenta un orgoglio per il nostro ospedale e per la città di Messina».

A spiegare la procedura e a che tipo di pazienti è rivolta, una nota dell’Ospedale Papardo: «L’impiego della metodica è rivolto a tutti i pazienti con ipertensione definita “Resistente”, per la quale la sola terapia medica risulta non sufficiente e per i quali i rischi di complicanze cardiache e renali, conseguenti agli alti valori pressori, rischiano di restare non controllati».

«L’approccio terapeutico rinnovato nella procedura tecnologica – spiegano ancora dal Papardo – è un intervento mini invasivo endovascolare, eseguito in sala di emodinamica , che consiste, previa angiografia delle arterie renali, in un’ erogazione di energia a radiofrequenza (RF) mediante il sistema di termoablazione che disattiva selettivamente i nervi renali, riducendo la pressione sanguigna e mantenendo inalterata la funzionalità dell’organo».

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