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Nunzio Micale morto in cantiere, la UIL Messina: «Mattanza senza sosta»

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«Dopo appena dieci giorni dall’ultima tragedia, siamo costretti a contare un nuovo caduto sul lavoro»; esordisce così la UIL Messina che in una nota commenta la morte di Nunzio Micale, operaio e imprenditore di 65 anni, caduto da un ponteggio allestito per alcuni lavori di manutenzione all’Ospedale Papardo.

«Questa ennesima tragedia sul lavoro – continuano Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo, rispettivamente segretario UIL Messina e Feneal UIL Tirrenica Messina Palermo –, si aggiunge all’infinito e inaccettabile elenco che siamo quotidianamente costretti a registrare: un pauroso contatore che non accenna minimamente a fermarsi. Questa emergenza sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza sociale e democratica in quanto è necessario fare più prevenzione, formazione e controlli. Purtroppo, al di là delle scontate dichiarazioni di rito, nessuno fa nulla di concreto per fermare le morti sul lavoro.

Anzi, il Governo nazionale sta minando i diritti alla salute e alla sicurezza di chi lavora, specie nel settore edile. Infatti, con le ultime misure, a partire dal nuovo codice degli appalti, si è ridimensionato il potere dell’Ispettorato Nazionale assoggettandolo ai consulenti del lavoro e si è dato via libera al sistema del subappalto a cascata che porterà alla logica del ribasso sui diritti e le tutele dei lavoratori. Queste scelte rischiano, purtroppo, di peggiorare la già pesante situazione in merito alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Noi non ci arrendiamo e pretendiamo risposte vere per fermare la mattanza dei lavoratori. Alla famiglia Micale – concludono – esprimiamo la più sentita vicinanza e solidarietà».

Intanto la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche dei fatti. Il 23 marzo un altro incidente mortale si è verificato in una ditta di Maregrosso, a perdere la vita Giacomo Marciminio di 53 anni, colpito alla testa da una pressa.

 

 

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