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Nino Principato risponde ai Consiglieri che lo vogliono fuori dal Cda del Teatro Vittorio Emanuele

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Nino Principato replica ai dieci consiglieri comunali che hanno chiesto la sua rimozione dal Cda del Teatro Vittorio Emanuele. All’interno la lettera pubblicata sul profilo facebook. «La sostituzione dei toponimi già esistenti, è scritto chiaramente, “in casi eccezionali” e non mi sembra che rientri in questa fattispecie la nuova via proposta “Costruttori di Pace, di Giustizia e non violenza”. Questo dovreste saperlo, rientra nei vostri compiti di Consiglieri Comunali».

La lettera di Nino Principato

Continua la saga che vede protagonisti Nino Principato, componente del Consiglio d’Amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele e i dieci consiglieri comunali che ne hanno chiesto la sua rimozione dal CdA per le affermazioni colorite fatte su Facebook, attraverso le quali l’architetto si è apertamente  dichiarato non concorde alla possibilità di intitolare una via di Messina ai costruttori di pace, giustizia e non violenza.

«È opportuno che un componenti del CdA si lanci in valutazioni e censure sulla libera e autonoma determinazione politica del Consiglio comunale?» hanno scritto i Consiglieri per spiegare la richiesta.

La richiesta dei Consiglieri ha fatto infuriare ancora di più Principato.

Di seguito riportiamo la lettera di Nino Principato pubblicata sul suo profilo Facebook:

«Carissimi Consiglieri Alessandro Russo (primo firmatario), Gaetano Gennaro, Massimo Rizzo, Andrea Argento, Alessandro De Leo, Cristina Cannistrà, Paolo Mangano, Giuseppe Fusco, Salvatore Sorbello, Benedetto Vaccarino, permettetemi di rivolgervi alcune, doverose precisazioni.

  • Il tratto di strada antistante la facciata del Palazzo Municipale ha ufficialmente, da sempre, il toponimo “Via Argentieri” (vi allego alcune pagine dello “Stradario Storico della Città di Messina” scritto da Pietro Bruno, allora direttore dell’Archivio Storico Comunale e Carmelo M. Ardizzone e pubblicato nel 1963, punto di riferimento fondamentale per la toponomastica messinese. Ma potrei farlo anche con le decine di stradari dagli anni ’20 agli anni ’60, alcuni stampati proprio dall’Ufficio Toponomastica del Comune dove è riportato il toponimo “Via Argentieri” nel tratto davanti al Municipio).
  • Nel “Regolamento del Comune di Messina per la Toponomastica” approvato con deliberazione Consiliare del 2/2/1996 n. 11/C, all’articolo 4 c’è scritto: “Compiti della Commissione 2) la sostituzione, in casi eccezionali, dei toponimi già esistenti”. È scritto chiaramente, “in casi eccezionali” e non mi sembra che rientri in questa fattispecie la nuova via proposta “Costruttori di Pace, di Giustizia e non violenza” per sostituire la storica via Argentieri. Questo dovreste saperlo, rientra nei vostri compiti di Consiglieri Comunali.
  • Nella nota urgente i Consiglieri concludono scrivendo: “si chiede alla S.S. di difendere l’onorabilità del Civico Consesso e della sua autonomia politica, messa al pubblico ludibrio dal componente del C.d.A. Principato […]”: peccato che a mettermi al pubblico ludibrio sia stato proprio un consigliere comunale, Alessandro Russo (primo firmatario) che mi ha definito CAFONE e NEOFASCISTA!»

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