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Migranti in Sicilia, Musumeci lancia un appello a Conte: «È tempo di decisioni forti»

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Si discuterà anche della questione migranti e degli sbarchi in Sicilia degli ultimi giorni nel corso della Seduta straordinaria del Governo regionale convocata per oggi, lunedì 31 agosto, dal presidente della Regione, Nello Musumeci. Nel frattempo, è iniziato il trasferimento di migranti da Lampedusa.

Dopo l’ultimo sbarco avvenuto nella notte di sabato 29 agosto a Lampedusa, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha deciso di mettere il tema all’ordine del giorno della Seduta di Giunta convocata per oggi e durante la quale si discuterà anche dell’emergenza riguardante gli incendi divampati le province di Messina e di Palermo (dove ancora ad Altofonte si sta lavorando per spegnere le fiamme).

«Quasi in contemporanea (agli incendi, ndr) – ha scritto il Governatore in una nota – l’ennesimo sbarco di 450 uomini a Lampedusa, accompagnato dalla consueta indifferenza: nessuno al largo ha visto nulla! Avevamo chiesto a Roma di recuperare i mesi persi, senza nessuna programmazione. Avevamo chiesto un ponte aereo per dare un segnale forte, di presidiare il Canale di Sicilia per impedire a questi squallidi mercanti di morte di continuare indisturbati».

Adesso, il presidente della Regione lancio il suo appello direttamente al Premier Giuseppe Conte: «Lampedusa non ce la fa più – aggiunge. La Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma. E ieri abbiamo anche sentito qualche irresponsabile pronunciare frasi incomprensibili come “non esiste l’emergenza”. C’è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti. E non basta impugnare una ordinanza per negare la realtà. È tempo di decisioni forti».

«Presidente Conte – conclude –, convochi il Consiglio dei Ministri per affrontare l’emergenza di questi mesi, divenuta insopportabile in queste ore. Lo chiedo da presidente di una Regione che, come prevede lo Statuto, ha diritto di partecipare al Consiglio quando si affrontano decisioni che riguardano la mia Isola. Lo chiedo con rispetto, ma con fermezza. Non costringete i lampedusani a scioperi e serrate. È un luogo meraviglioso, quello: non merita questo trattamento!».

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